Da una ricerca commissionata da Google a Ipsos emergono luci e ombre del rapporto fra gli italiani di età compresa tra i 50 e 60 anni e il Web. In particolare tra il gap formativo che riguarda le competenze digitali e l’esigenza di ricollocarsi professionalmente, trovando una nuova occupazione nel mondo del lavoro. Un dato su tutti: solo il 14% dei chiamati in causa dichiara di aver partecipato a corsi di formazione per migliorare le proprie conoscenze nell’ultimo triennio.
Secondo l’Unione Europea entro il 2020 ci saranno 900.000 posizioni vacanti a causa della carenza di competenze digitali. Posti che potrebbero essere occupati non solo dai più giovani, per ovvie ragioni maggiormente inclini all’utilizzo degli strumenti online e più preparati sul fronte tecnologico, ma anche da chi per motivi legati alla crisi economica o alla precarietà dei contratti odierni necessita di reinserirsi nel mondo del lavoro.
Over 50 e il Web
Lo studio ha preso in esame professionisti appartenenti ad ogni categoria e da tutto il territorio nazionale: impiegati, operai, artigiani, dirigenti, lavoratori autonomi e imprenditori, da Nord a Sud. Ne è emersa innanzitutto una presa di coscienza: il 94% è consapevole che le competenze digitali sono di primaria importanza, sia per la sfera personale che sul lavoro. Il 78% racconta di effettuare almeno un accesso a Internet ogni giorno, perlopiù da smartphone (77%), svolgendo senza difficoltà attività come la ricezione e la spedizione della posta elettronica o una ricerca in Rete.
La quota scende però al 60% quando si chiede se le skill digitali possano favorire nella ricerca di una nuova occupazione, indipendentemente dal fatto che sia legata ad una ambito lavorativo già conosciuto o del tutto inedito.
Perché allora solo il 14% ha frequentato dei corsi per migliorarsi? Quasi la metà (48%) ha risposto facendo appello alla necessità di dar spazio ad altre priorità, mentre il 45% dichiara di non averne avuto l’occasione. Il 22% cita la più classica delle giustificazioni (seppur legittima), ovvero la mancanza di tempo da dedicare alla formazione. In ogni caso, nessuno esprime esplicitamente un disinteresse.
Il Web fa ancora paura
Forse per i nativi digitali sarà difficile da comprendere, ma per la generazione che è cresciuta senza l’universo online e senza sviluppare quotidianamente un rapporto di confidenza con le odierne tecnologie il Web può risultare fonte di timori e incertezze. Nessun ostacolo insormontabile, ma barriere da tenere comunque in considerazione per intraprendere un percorso proficuo e costruttivo: il 22% teme di non padroneggiare a sufficienza la lingua inglese, il 20% necessita di una figura che funga da guida durante l’apprendimento e il 13% teme di non riuscire a dare concretezza a quanto imparato.
Le possibili soluzioni
Quali dunque le possibili soluzioni? Quali le strade percorribili per colmare il gap? Occorre innanzitutto avere coscienza delle difficoltà appena descritte e strutturare iniziative ad hoc. Il progetto Eccellenze in Digitale di Google è uno di questi, con corsi di formazione online composti da 89 lezioni (suddivise in 23 argomenti) pensate per ampliare le competenze digitali. Tra gli argomenti trattati numerosi spunti legati al mondo del lavoro: dalla costruzione della propria presenza online all’utilizzo dei social media per la promozione, fino all’attività di vendita attraverso il Web. Al termine si riceve un attestato riconosciuto dall’Interactive Advertising Bureau (IAB) Europe.
Secondo Fabio Vaccarono, Managing Director di Google in Italia, è un’iniziativa rivolta a tutti, indipendentemente dall’età e dalla posizione ricoperta nell’ambito professionale.
Nel febbraio scorso a Bruxelles abbiamo annunciato il nostro impegno per formare due milioni di cittadini europei, mettendo a disposizione la nostra expertise in materia di digitale. La necessità di acquisire competenze sul Web, come ha dimostrato la ricerca di Ipsos, non riguarda solo i giovani in cerca di prima occupazione, ma anche coloro che hanno alle spalle una storia professionale e sono oggi alla ricerca di un nuovo lavoro.
L’indagine Ipsos è stata condotta su un campione di 204 intervistati: 60% uomini e 40% donne, 48% di età 50-55 anni e 52% 56-60 anni, 30% laureati e 70% diplomati, con una famiglia composta mediamente da tre componenti (il 18% con under 18).
Quando parliamo di competenze digitali ci riferiamo alla capacità di usare computer o smartphone per trovare informazioni via Internet, ma anche alla capacità di valutare, archiviare, presentare, scambiare e condividere con altri queste informazioni.