Una piccola frase, una veloce risposta, poche parole. Ma che aprono un quadro della situazione in feroce evoluzione. A parlare è Greig Williams, General Manager Nokia per l’Europa Orientale e Meridionale. La domanda è relativa a Ovi Maps ed alla possibilità di vedere il servizio su Android o Windows Phone 7. Ci si aspetta un diniego, o una risposta di circostanza, invece la questione viene affrontata di petto con un chiaro «That will be the next step».
Ecco, quindi, il prossimo passo che intende far Nokia: portare la propria offerta mappale anche al di fuori del circuito di proprietà, allargando la base degli utilizzatori e rendendo la propria offerta una sorta di standard irrinunciabile. Nokia aveva presentato da breve il nuovo OVI Maps presentando la propria idea di navigazione satellitare gratuita per mobile. Fu una sorpresa che Garmin e Tom Tom pagarono pesantemente in borsa, ma ora la sorpresa non è minore: Nokia potrebbe portare la propria soluzione anche oltre i propri device, verso i sistemi concorrenti.
La scelta potrebbe essere logica, ma non così facilmente comprensibile. Nelle prime ore, infatti, sembrava che Nokia potesse far leva proprio sulle mappe per regalare ai propri device un valore aggiunto di grande valore. Acquistare un cellulare Nokia, infatti, avrebbe significato qualcosa di nuovo ed ulteriore, includendo nel valore del dispositivo anche il valore di un navigatore satellitare utile e capace. Pochi giorni dopo, però, un’altra mossa eclatante: Symbian diventa completamente open source.
Se il nuovo “That will be the next step” sarà confermato per Nokia si aprirà un orizzonte del tutto differente rispetto a quello ipotizzato in precedenza. Le mappe, infatti, non rappresenterebbero più soltanto un semplice valore aggiunto, ma diventerebbero qualcosa che fa parte del patrimonio comune del mondo mobile e qualcosa su cui Nokia potrebbe costruire un nuovo importante valore derivante da servizi, advertising e geolocalizzazione. L’obiettivo potrebbe essere quello di sfidare da vicino Google Navigation, peraltro con il vantaggio di poter operare in tutto il mondo (le mappe di Google per Android sono al momento ferme ai soli Stati Uniti). Per i sistemi operativi “concorrenti”, però, l’offerta potrebbe essere a pagamento, riconsegnando così agli utenti Nokia parte del vantaggio iniziale.
Difficile proseguire nelle ipotesi, ma altre elucubrazioni hanno preso forma fin da subito: Nokia potrebbe essere interessata a produrre device in grado di girare con Android e Windows Phone 7? Sarebbe questa una ulteriore mossa a sorpresa, con Nokia pronta a produrre device per un grande quantitativo di sistemi operativi facendo leva così su una moltitudine di opportunità. L’intervista alla Die Presse, insomma, finora ha avuto la sola funzione di confondere perfettamente le acque senza chiarire granché circa il futuro del gruppo. La certezza è quella di un forte dinamismo da parte di una azienda che, spiazzata dall’arrivo dell’iPhone, ha reagito partendo dai valori a disposizione: l’eccellenza della produzione hardware, la varietà della produzione software e l’arma letale dell’investimento in Navteq.