Senza un preciso ordine del tribunale Tiscali non fornirà alla BPI (British Phonographic Industry) i nomi dei propri utenti implicati in presunti casi di illecito peer-to-peer. Una lettera, di cui Reuters pubblica brevi stralci, chiude per il momento il caso, in attesa di un eventuale passo legale da parte dell’associazione che difende l’industria musicale inglese.
Tiscali in pratica fa sapere di avere ricevuto dati e schermate relativamente solo ad 1 dei 17 utenti indicati nella segnalazione. «Per di più, non avete prodotto prove che il download abbia avuto luogo e nemmeno che il drive condiviso fosse connesso con l’indirizzo IP pertinente nel momento pertinente […] Se volete stabilire che il download sta avendo luogo, allora forniteci delle prove di questo».
L’utente di cui sono state fornite le prime prove-non-probanti è stato avvisato ed il suo account potrebbe essere presto sospeso in caso di mancata risposta entro una settimana. L’approccio di Tiscali è dunque fermo: sospensione in caso di illecito, barricata in difesa degli utenti nel caso di segnalazione priva di prove.