La vicenda ha del paradossale, ed è proprio su questa paradossalità che l’accusa punta per cercare quantomeno una rivincita: un’azienda legata al P2P ha denunciato la RIAA per infrazione di proprietà intellettuale, rispondendo così con la stessa moneta alle molteplici offensive provenienti dall’associazione delle major musicali.
Nel particolare l’iniziativa legale è intentata dalla Brilliant Digital Entertainment, azienda titolare del software Altnet distribuito assieme a Kazaa, e colpisce la RIAA tramite i sistemi Overpeer e MediaDefender. Il CEO Altnet Kevin Bermeister motiva l’azione con il bisogno di fermare l’attività di erosione praticata dalla RIAA nei confronti del mercato Altnet, erosione praticata oltretutto infrangendo il copyright del sistema legato a Kazaa.
Per comprendere l’accusa basta analizzare il funzionamento dei due sistemi sotto accusa: mentre OverPeer mette in circolazione una ingente quantità di file corrotti al fine di praticare ostruzionismo sugli utenti del peer-to-peer, MediaDefender agisce sul network ostacolando le attività di download. Tutto ciò è operato sfruttando gli identificativi unici che il sistema di file-sharing attribuisce ai file indicizzati. Secondo Altnet i due sistemi utilizzano FastTrack e versioni non autorizzate di Kazaa, sfruttando il sistema coperto da copyright e andando contro i diritti di proprietà intellettuale detenuti dall’accusa.
Per Altnet la battaglia legale non sarà semplice a causa delle limitate risorse finanziarie detenute dal gruppo. La RIAA, inoltre, non sarà sicuramente arrendevole. Al momento trapelano pochi commenti in merito e solo dai responsabili OverPeer è giunta una secca presa di distanze dalle argomentazioni addotte dall’accusa.