P6060 e P6040, Olivetti e l'informatica

P6060 e P6040, Olivetti e l'informatica

La storia della Olivetti è lunga cento anni e molto intensa, iniziata nel 1908 ad Ivrea, e divenuta nel corso degli anni un riferimento per l’industria italiana, fino all’apice toccato negli anni a cavallo tra i ’30 e i ’60, quando con alla guida Adriano Olivetti, si decise di far collaborare strettamente la fase progettuale e quella di design dell’oggetto.

Nata come produttrice di macchine da scrivere meccaniche, l’evoluzione l’ha portata prima alla scoperta dell’elettronica fino ad approdare al campo dell’informatica. E proprio per l’ingresso in questo campo, Olivetti studia due soluzioni chiamate P6040 e P6060, fatte debuttare entrambe alla fiera di Hannover del 1975.

Queste due macchine Olivetti si dimostrano diametralmente opposte, sia nelle forme che nei (e soprattutto per i) contenuti. Il P6040 infatti, è una macchina di peso e dimensioni contenute, grazie anche all’utilizzo di un microprocessore. Ad un primo sguardo, il suo design monolitico, l’utilizzo di una tastiera alfanumerica a 72 tasti e il nastro di carta possono dare l’impressione di essere davanti ad una semplice calcolatrice, tranne poi scoprire l’esistenza di un lettore floppy disk e la consapevolezza di poterla programmare in mini BASIC.

I programmi potevano essere listati tramite la stampante alfanumerica integrata, o eseguiti tramite il piccolo display integrato a diodi rossi da 16 caratteri. La CPU era una Intel 8080, mentre il peso si aggirava al di sotto dei 10 kg.

Il P6060 (in foto), invece, era un vero e proprio Personal Computer tutto incluso, completo di stampante termica da 80 colonne e 120 caratteri al secondo avente funzioni di plotter grafico, e un lettore floppy disk da 8″ e 256KB (con possibilità di alzarlo inclinandolo, in modo da poter ospitare due dischi per volta, anche se con un unica meccanica).

Il display era al plasma con una sola riga da 32 caratteri, ed era prodotto da NEC. Purtroppo l’utilizzo di un hardware di tipo TTL lo penalizzarono dal punto di vista dell’ingombro, e difatti la macchina ha una base da 60×60 centimetri e un altezza di 25 cm, per non parlare del peso di circa 50 Kg.

Le configurazioni iniziali erano due, di cui il modello base con un lettore floppy e 8KB di RAM, e una versione avanzata con 16KB di RAM e due slot per floppy.

Entrambe le macchine furono prodotte negli stabilimenti Olivetti di Scarmagno, tranne per alcune delle componenti integrate del P6060.

Dopo di esse, la Olivetti conoscerà una fase di espansione culminata poi con la produzione di M24 del 1984, un enorme successo in ambito mondiale.

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