Si tratta della coppia più di successo della storia recente dell’informatica, e probabilmente una di quelle più innovative di sempre (assieme a Jobs/Wozniak). Larry Page e Sergey Brin, i nomi dietro Google, hanno annunciato di aver da tempo deciso di rimanere insieme al comando della loro azienda per 20 anni.
La rivelazione è stata fatta a Fortune, rivista alla quale i due manager hanno dichiarato di essersi fatti la promessa di una collaborazione ventennale nel 2004, quando la società fu quotata in borsa. E assieme ai due multimiliardari ci sarà anche Eric Schmidt nei futuri 20 anni dell’azienda, il CEO che non faceva parte del team originale ma che ormai è uno di famiglia.
Al momento Page è ufficialmente presidente del settore prodotti e Brin del settore tecnologia, ma è solo una divisione di comodo. Da sempre i due lavorano in coppia, uno con una preparazione più orientata al business e l’altro più scientifico (un matematico per la precisione), e proprio una simile fusione di competenze, unita ad una precisa visione della rete e della sua organizzazione, ha consentito ai due di mettere a punto la formula di indicizzazione che ha reso il loro software il motore di ricerca più usato del mondo.
Ma non si sono fermati qui i due amici/colleghi: oltre ad aver cambiato il modo in cui vengono organizzate (e quindi cercate) le informazioni in rete hanno poi cambiato anche il modo in cui si fa pubblicità, cosa che li ha resi davvero ricchi. I loro AdWords, ovvero la pubblicità contestuale, si è rivelata infatti fino ad ora il sistema più redditizio ed efficiente di promuovere e promuoversi. E proprio gli AdWords più della ricerca hanno dato a Google ed ai suoi fondatori la nota fortuna economica.
Dunque con una capitalizzazione attuale di 170 miliardi di dollari (e un aumento dei profitti per l’ultimo anno stimato intorno al +57%) il duo rimarrà in attività, o almeno in sella a Google, fino a che non avranno entrambi 50 anni, dopodichè non si sa, ma dato il famoso slogan “Don’t be evil” con cui si presentarono sul mercato si può anche ipotizzare una pensione filantropica in stile Bill Gates.