Tutto sarà digitale. La macchina dello stato sarà digitale. La carta dovrà essere dimenticata ed i bit dovranno diventare la materia prima su cui si trasmetterà l’informazione nell’Italia di domani. Il succo della rivoluzione è nella relazione illustrativa al documento collegato alla legge di bilancio presentata in queste ore, qualcosa sul quale il Ministro Brunetta in particolare sta spingendo da tempo. Secondo l’ANSA il dispositivo sarà in grado di generare «un risparmio di circa 5 miliardi l’anno solo per le piccole e medie imprese» ed in ogni caso vive nel merito di semplificare la burocrazia, velocizzare le procedure e facilitare gli oneri che il mondo cartaceo imponeva oggi tanto alle aziende quanto alle organizzazioni statali.
34 gli articoli emersi dalla bozza, un elenco composto da novità destinate ad incidere pesantemente tanto sulla vita di ogni giorno, quanto sulle attività lavorative. La novità che per prima ha bucato gli schermi grazie alla conferenza congiunta Brunetta/Alfano è quella relativa alla Giustizia: «è stata realizzata la digitalizzazione e la navigabilità di tutti gli atti depositati presso la cancelleria del giudice per le indagini preliminari e del giudice del riesame del Tribunale di Roma. Questa importantissima innovazione comporta un notevole risparmio di carta, di toner e soprattutto di tempo nonché un miglioramento della qualità del lavoro degli operatori di giustizia. Gli avvocati romani si sono infatti tempestivamente dotati di caselle di PEC (posta elettronica certificata) per dialogare con la Cancelleria, evitando accessi all’ufficio giudiziario e rendendo ancora più sicura e certa la comunicazione degli atti giudiziari che prima veniva effettuata a mano, con il fax o tramite l’ufficiale giudiziario». Novità che, spiegano i ministri, dovrà ora estendersi a tutta Italia ed i ogni sede di giudizio poiché in grado di velocizzare in modo sostanziale le lungaggini del sistema giudiziario nazionale. La conseguenza prima, spiega Renato Brunetta sul proprio blog, sarà in una incisiva diminuzione delle conclusioni dei processi per decorrenza dei termini: «Quando un processo finisce per prescrizione, rimane l’amaro in bocca. La digitalizzazione della giustizia fa in modo che non rimaga più l’amaro in bocca, perchè i processi saranno più rapidi e non ci sarà quindi prescrizione».
Ma le novità sono anche molte altre, e non meno importanti. Tra queste, secondo quanto riassunto da Repubblica:
- «tutte le istituzioni scolastiche pubbliche e paritarie saranno connesse in rete entro il 2012 e potranno utilizzare “servizi tecnologici avanzati per la didattica e le relazione tra la scuola e la famiglia”». Tra i servizi compresi v’è anche l’invio della pagella digitale alle famiglie, il che va a risolvere in un solo atto le difficoltà legate alla pubblicazione dei risultati e la necessaria tutela della privacy;
- «Dal 30 giugno 2010 i certificati medici dovranno essere trasferiti all’Inps in via telematica anche per le assenze dei dipendenti privati»: nella Pubblica Amministrazione eventuali inadempimenti andranno a ricadere direttamente sui pagamenti per dirigenti e responsabili degli uffici competenti;
- «La ricetta medica diventerà telematica, anche se il cittadino avrà il diritto ad ottenere il documento cartaceo. Il passaggio dal documento cartaceo al documento elettronico “avviene in forma progressiva dal 1 gennaio 2010 in ragione del 40% delle prescrizioni al 31 dicembre 2010, del 80% al 31 dicembre 2011 e del 100% al 31 dicembre 2012. A decorrere dal 1 gennaio 2013 è fatto divieto di effettuare prescrizioni sanitarie farmaceutiche e specialistiche in forma non elettronica”».