La decisione da parte di Hewlett-Packard di acquistare Palm, azienda statunitense specializzata nella produzione di palmari, non ha portato nessun reale beneficio economico alla multinazionale di Palo Alto. Anzi, la scelta si è dimostrata una spina nel fianco molto costosa. Nel 2010, HP ha speso ben 1,2 miliardi di dollari per acquistare Palm, ma tale investimento non ha portato i frutti sperati e nemmeno l’eredità del sistema operativo WebOS si è rivelato un successo, tant’è che è stato dismesso e, secondo alcuni rumor, l’azienda sta già tentando di disfarsene cedendo i diritti ad altre società.
La relazione degli utili in merito al quarto trimestre di quest’anno parla chiaro: l’azienda ha dovuto sborsare 1,66 miliardi di dollari per chiudere l’attività Palm. Le spese sono così suddivise: 885 milioni sono stati utilizzati per la riduzione del valore d’avviamento e delle immobilizzazioni immateriali acquistate, ovvero, i beni che Hp non userà più e che sono usciti dal business hardware di Palm. 775 milioni, invece, sono gli oneri una tantum legati alla contrazione del mercato, compresi i contratti non realizzati con i fornitori.
Presa distanza dalle indiscrezioni che vorrebbero la vendita della licenza di WebOS, HP non ha ancora fatto sapere nulla riguardo il futuro del sistema operativo mobile, che sarà probabilmente deciso solo alla fine dell’anno in corso. Il progetto Palm, insomma, non solo si è rivelato un buco nell’acqua in termini di progressi dal punto di vista dello sviluppo e della presenza di HP in nuovi settori, ma si è manifestato come un pericoloso boomerang che ha sensibilmente pesato sull’economia della società statunitense.