Al giorno d’oggi, esistono molti sistemi che possono essere usati per il controllo degli accessi al posto dei mezzi tradizionali (chiavi, password, badge etc.).
Un approccio possibile è, ad esempio, quello legato ai sistemi di riconoscimento biometrico, che sono in grado di leggere e confrontare alcune caratteristiche della persona come impronte digitali, voce, disegno e caratteristiche dell’iride, fisionomia del volto ed altro ancora.
L’iride in particolare ha delle peculiarità che la rendono molto adatta all’uso in oggetto: ha infatti un disegno complesso, unico per ogni individuo (perfino i gemelli hanno disegni differenti), che non cambia nel corso della vita (rimane fisso dall’età di 1 anno), estremamente difficile da imitare e semplice da leggere ed elaborare con apparati elettronici.
Nell’ambito del controllo accessi basato sul riconoscimento dell’iride, Panasonic propone BMET200, un lettore molto veloce (un utente può essere riconosciuto in 3 secondi), che può essere usato sia come parte di un sistema strutturato, sia come unità autonoma, aspetto quest’ultimo che ne consente anche un utilizzo domestico.
Nella modalità autonoma è infatti possibile, grazie ad una porta USB, configurare e trasferire le informazioni necessarie al riconoscimento in modo semplice all’unità, tramite un PC e un opportuno software.
Tra le caratteristiche significative del BMET200 ci sono poi il fatto che l’unità non richiede, come può succedere in dispositivi simili, che l’utente da riconoscere debba assumere una particolare posizione: grazie all’uso di due specchi il lettore è infatti in grado di compensare eventuali disallineamenti degli occhi rispetto all’apparato.
La procedura di riconoscimento è supportata da una voce guida che supervisiona la fase di lettura e fornisce l’esito del confronto con le informazioni presenti all’interno del data base.