Se la fascia alta del comparto fotografico vanta ancora dispositivi spesso inaccessibili, da migliaia di euro, l’idea di Panasonic è di abbassare il cartellino, senza lesinare in qualità. Ed è lo stesso concetto che segue il lancio della Lumix G90, nuova ibrida del gruppo.
Si tratta di una fotocamera che è, di fatto, un degno seguito della precedente G80, lanciata più di due anni fa. Al suo interno integra infatti componenti elettronici in linea con l’offerta più alta, quasi una piccola DC-GH5 con un tocco di Lumix DC-G9. E proprio dalla GH5, la G90 recupera i video 4K 24/25/30p a 100 Mbit/s e il Full HD a 240 i/s e funzioni professionali, come la gestione di V-Log L, il 3D LUT e LUT per la visualizzazione, l’uscita HDMI 4:2:2 a 8-bit e il tempo di registrazione illimitata (che nei dispositivi tradizionali è di 29 minuti e 59 secondi). E sì, integra pure un jack per cuffie e microfono.
Lato G9, la G90 eredita due aspetti fondamentali della mirrorless. In primo luogo, la filosofia ergonomica: i tre pulsanti (bilanciamento del bianco, ISO e esposizione) posizionati sulla parte superiore del dispositivo, una presa stabile con un dorso per posizionare le dita in modo naturale e soprattutto un design con in lega di magnesio e guarnizioni sotto ogni manopola, patta o pomello.
A livello tecnico, la G90 monta un mirino OLED con ancora gli stessi 2,36 milioni di punti della G85 e lo stesso ingrandimento equivalente a 0,74x in termini di 35 mm, mentre il display posteriore mantiene la risoluzione a 1,04 milioni di punti e le dimensioni di 3″ sempre OLED.
La G90 viene venduta sia in solo corpo macchina che con obiettivo Lumix 12-60 mm f/3.5-5.6 ASPH e Lumix 14-140 mm F3.5-5.6 II ASPH, sostituto del precedente modello rilasciato sei anni fa. Panasonic LUMIX G90 sarà disponibile da Giugno 2019, a un prezzo di vendita previsto di 990 euro per il solo corpo macchina, di 1190 euro con l’obiettivo 12-60mm e 1340 euro con l’obiettivo 14-140mm.