Panasonic e Tesla collaborano ormai da diversi anni a progetti differenti, legati soprattutto alla realizzazione delle batterie da equipaggiare sulle auto elettriche di Elon Musk, ma non solo: è di fine dicembre la notizia di un investimento pari a 250 milioni di dollari, da parte del gruppo giapponese, in una nuova Gigafactory a Buffalo dedicata alla produzione di celle e moduli fotovoltaici per impianti solari.
La partnership tra le due realtà potrebbe essere estesa ulteriormente, come lascia intendere il CEO di Panasonic con un intervento sulle pagine del sito Automotive News. Si parla di un lavoro fianco a fianco per quanto riguarda l’ambito della guida autonoma, più precisamente focalizzato sullo sviluppo delle componenti da montare a bordo delle self-driving car, come i sensori che si occupano di monitorare l’ambiente circostante per gestire ogni fase dello spostamento in modo sicuro, senza richiedere l’intervento attivo da parte del conducente. Queste le parole dell’amministratore delegato Kazuhiro Tsuga.
Siamo molto interessati ai sistemi di guida autonoma sviluppati da Tesla. Speriamo di poter espandere la nostra collaborazione, partecipando alla fase di progettazione dei dispositivi dedicati alle self-driving car, ad esempio i sensori.
In particolare, Panasonic sta perfezionando lo sviluppo di quello che chiama Organic Photoconductive Film CMOS Image Sensors, ovvero una sorta di sensore fotografico in grado di catturare gli oggetti in movimento ad alta velocità senza alcuna distorsione. Un occhio elettronico che potrebbe dunque tornare utile sulle vetture autonome per identificare in tempo reale altri veicoli, pedoni, ciclisti e tutto ciò che si muove sulla strada. Altre componenti che potrebbero essere oggetto della partnership sono i display destinati al cruscotto e i sistemi per la navigazione.
Per capire quanto il gruppo nipponico stia puntando sul settore automotive per esplorare nuove forme di business è sufficiente sapere che, a fronte di introiti legati a questo tipo di attività che nel 2016 si sono attestati a 1,3 trilioni di yen, entro il 2019 punta ad arrivare a 2 trilioni di yen, quasi il doppio.