A partire dal 2011 anche l’iPad contribuirà a determinare il tasso di variazione dei prezzi, altrimenti denominato “inflazione”. Ad annunciarlo è l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), il cui paniere è stato modificato come ogni anno non soltanto per rispondere a precise variazioni del mercato, ma anche per recepire la proposta di revisione della classificazione COICOP definita a livello europeo.
Il paniere, spiega l’Istat, «è composto da 1.377 prodotti, che si riaggregano in 591 posizioni rappresentative; su queste vengono calcolati mensilmente i relativi indici dei prezzi al consumo». Ma vi sono alcune novità fondamentali rispetto all’anno precedente: «Rispetto al 2010 entrano nel paniere le nuove posizioni: Tablet PC, Ingresso ai parchi nazionali, ai giardini zoologici e botanici, Servizi di trasporto extraurbano multimodale integrato, Fast food etnico, Salmone affumicato. Esce la posizione Noleggio DVD».
L’intento appare chiaro: ammodernare le voci di spesa dell’utenza, escludendo quelle che vengono meno ed inserendo quelle che invece pesano maggiormente sul portafoglio degli italiani. La prima conseguenza è l’introduzione dei tablet pc tra le voci di spesa e l’esplosione prevista per i prossimi mesi risponderà in pieno alle attese dell’Istituto: in questa valutazione l’iPad avrà forte voce in capitolo, dunque ogni variazione di prezzi proveniente da Cupertino peserà direttamente anche sull’inflazione del nostro paese. La seconda conseguenza è la scomparsa del noleggio DVD dal paniere di valutazione: quest’ultima novità è la logica conseguenza del fallimento Blockbuster e della tendenziale caduta verticale del settore, a cui farà presto da contraltare la repentina ascesa dei servizi online concorrenziali. Non ci sarebbe da stupirsi se, entro pochi anni, nel paniere rientreranno pertanto anche servizi quali Netflix, iTunes o altri ancora: nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si sta trasformando.
La risposta dell’Istat alle variazioni dei consumi dettate dall’innovazione tecnologica proseguono inoltre nel ramo della connettività e delle comunicazioni mobile: «Tra le posizioni, già contenute nell’indice precedente, che vengono diffuse per effetto della nuova classificazione ci sono i Servizi di telefonia mobile (traffico voce ed sms) e i Servizi internet da rete mobile». Anche in questo caso l’Istat va dunque ad includere nel paniere voci di spesa che stanno penetrando con sempre maggior rapidità tra i consumi degli italiani, popolo che per primo ha abbracciato la rivoluzione mobile e che ora sta sperimentando l’esperienza smartphone con tutto quel che la cosa significa in termini di acquisto ed abbonamenti.