Diversi notebook e netbook di recente produzione adottano la tecnologia a LED per la retroilluminazione dei display, ma la maggioranza utilizza ancora le lampade CCFL (Cold Cathode Fluorescent Lamp).
I LED permettono di ridurre i consumi di energia, di ottenere un’illuminazione più uniforme e, non meno importante, una riduzione dello spessore dei pannelli.
Purtroppo i costi di produzione sono elevati e quindi la loro diffusione è ancora limitata. Le specifiche necessarie per la realizzazione di questi pannelli prevedono l’utilizzo di una guida di luce dello spessore di 0,7 mm rispetto a quella da 2 mm utilizzata nei pannelli retroilluminati a lampada.
Per consentire una riduzione dei costi e di conseguenza una produzione in volumi, i produttori di pannelli potrebbero in futuro impiegare guide di luce da 2 mm che consentirebbe di realizzare display più grandi e più luminosi.
Ovviamente lo spessore dei display retroilluminati a LED diventerà paragonabile a quello dei dsplay retroilluminati a lampada, ma ciò porterà ad una diminuzione dei prezzi e ad una maggiore penetrazione sul mercato di notebook progettati con questa tecnologia.