Dopo mesi di grande dibattito nel mondo della banda larga, uno scossone inatteso potrebbe permeare l’ambiente: Paolo Romani, Vice Ministro allo sviluppo economico con delega alle comunicazioni, potrebbe assumere il posto che fu di Scajola e diventare in prima persona il Ministro dello Sviluppo Economico.
Con questa mossa il Governo spazzerebbe innanzitutto via un ministero ad interim che, dopo oltre 150 giorni di attesa, stava iniziando a generare polemiche eccessive. Inoltre lo Stato si doterebbe di un responsabile in grado di rispondere in prima persona dei maggiori problemi per lo sviluppo dell’economia nazionale. Ma l’occasione è importante anche per i destini della “Next Generation Network” su cui i maggiori attori del mercato stanno discutendo ormai da mesi.
Romani, infatti, è colui il quale più di ogni altro è stato vicino alle trattative in questo periodo e la sua eventuale posizione da ministro potrebbe donare maggior autorevolezza alla voce dello Stato. Lo stesso Romani è colui il quale ha convocato il primo tavolo tecnico (alla presenza di tutti i maggiori attori del mercato del broadband italiano) nel mese di luglio per delineare lo stato dei fatti alla luce di una futura necessaria trattativa per sbloccare i lavori e portare la fibra agli italiani. Romani, inoltre, è colui il quale ha promesso nei giorni scorsi 100 Megabit entro 10 anni, un obiettivo da perseguire a suon di investimenti: il suo ruolo potenziale potrebbe essere quello ideale per perseguire gli obiettivi precedentemente delineati.
Il rumor relativo alla caduta dell’interim di Silvio Berlusconi al ministero dello Sviluppo Economico ha preso piede nel fine settimane e l’annuncio appare ormai imminente. Così Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea con delega all’Industria: «Conoscendo la persona posso solo dire che è un uomo di valore, ha collaborato sempre in maniera molto postiva con le istituzioni comunitarie. È l’uomo giusto». Così Giorgio Stracquadanio, deputato in forze alle fila del PDL: «È probabile che il Ministro per lo Sviluppo Economico sarà Paolo Romani ed è probabile che una nomina arrivi nei primissimi giorni della prossima settimana. Penso che ci sia il 99,9% delle probabilità».
Da più parti si ricorda l’importanza del ministero nel contesto dello sviluppo del paese, ma i commenti ignorano al momento uno dei temi principali su cui il nuovo ministro dovrà confrontarsi: lo sviluppo della banda larga è un requisito fondamentale ed un obiettivo non più prorogabile per ambire ad una autentica crescita del sistema economico nazionale. PIL, debito ed infrastrutture dipendono ormai inestricabilmente dalla qualità della connettività e dal correlato tasso di adozione della banda larga nelle case degli italiani. In tal senso la nomina di Paolo Romani non può configurarsi che come una grande, immensa, occasione.