È finalmente partita in Italia la class action contro Microsoft presentata per ottenere un rimborso per le copie di Windows preinstallate sui PC. La class action (primo caso per questo tipo di azione legale in Italia) è stato depositato al Tribunale di Milano, dopo circa un anno dalla sua prima formulazione.
Gli avvocati Carlo Piana, Claudia Moretti, Annamaria Fasulo, Emmanuela Bertucci e Dott. Guglielmo Troiano e Marco Pieraccioli, hanno affrontato la questione del rimborso che un utente può richiedere se non desidera avere una copia di Windows preinstallata su un PC appena comprato, con tutto il software accessorio che spesso vi si trova.
L’accusa, secondo quanto pubblicato dall’ADUC, è rivolta alla posizione di forza che Microsoft detiene sul mercato per diffondere i propri prodotti in modo illegittimo nei confronti degli utenti e della concorrenza. Nonostante l’atto sia stato depositato, è ancora possibile iscriversi alla class action.
La notizia, intanto, si sta diffondendo sui siti stranieri, dove potrebbe trovare molta risonanza. Un portavoce di Microsoft ha dichiarato che gli utenti “sono liberi di acquistare un PC con un sistema operativo diverso da Microsoft, o senza sistema operativo”, ma ha anche aggiunto che avere Windows preinstallato “fornisce la migliore esperienza agli utenti”.
Non andò bene, dodici anni fa, ad un gruppo di utenti Linux che, negli Stati Uniti, si recarono direttamente alla sede dell’azienda. Attualmente sembra che l’unico utente italiano ad aver ottenuto un rimborso per una copia di Windows sia stato il giornalista e blogger Paolo Attivissimo.