Parte Google Sites, a metà tra wiki e sito web

Dall'acquisto di JotSpot di 16 mesi fa arriva ora Google Sites, la nuova applicazione di Google Apps per creare siti di collaborazione, interconnessa con tutti gli altri servizi di storing Google e in concorrenza con Microsoft SharePoints
Parte Google Sites, a metà tra wiki e sito web
Dall'acquisto di JotSpot di 16 mesi fa arriva ora Google Sites, la nuova applicazione di Google Apps per creare siti di collaborazione, interconnessa con tutti gli altri servizi di storing Google e in concorrenza con Microsoft SharePoints

«Da oggi aggiungiamo il pulsante Edit al Web» ha dichiarato all’Associated Press Dave Girouard lanciando la novità della suite di Google Apps (in tutte le sue diverse versioni): Google Sites: parallelo e complementare a Google Pages, servirà a rendere alla portata di tutti la creazione e l’editing collaborativo di siti internet.

Il materiale proposto inizialmente non è di grande impatto visivo ma assolutamente funzionale e chiarisce bene quale sia lo spirito e la filosofia del software, Google Sites è un wiki mascherato, uno strumento di collaborazione per privati ed aziende e non tanto strumento di promozione personale. A tal proposito sembra possa rompere qualche uovo nel paniere di Microsoft SharePoints, rispetto al quale punta ad essere più economico, più scalabile e più semplice.

La tecnologia wiki che ha dato vita al progetto viene da JotSpot, azienda acquistata da Google nell’Ottobre 2006, anche se nelle parole di Glotzbach ad Information Week Google è andata oltre il concetto di wiki «È facile da modificare come un wiki ma si presenta bene come un sito web. Ma la vera sfida di un wiki è che sebbene siano più facili di una pagina in HTML, sono scritti da lavoratori IT per altri lavoratori IT senza tenere conto di altri utenti finali»

L’applicazione di Google consente anche l’upload e la condivisione di diverse forme di documenti, dal testo ai fogli di calcolo, dalle immagini ai video, sfruttando anche quelli che sono gli altri comparti dell’azienda (Google Docs, Picasa, YouTube). Ad ogni modo con Google Sites è compreso uno spazio di 500 MB in più rispetto alla dotazione standard di Google Apps. Altra integrazione fondamentale sarà quella con Google Analytics, al momento inseribile ma in futuro integrabile con molta più facilità (la promessa è: un solo click).

Il team Google firma un post illustrativo anche sul blog italiano del gruppo: secondo Carlo Marchini, responsabile Google Enterprise, «Con Sites è possibile convogliare in un unico punto una molteplicità di informazioni – video, calendari, presentazioni, allegati e testi – modificandole e condividendole all’interno di un team o di un’organizzazione. Esempi di possibili applicazioni di Google Sites sono Intranet per centralizzare le informazioni aziendali, siti per la realizzazione di progetti accademici di gruppo o per caricare e condividere appunti delle lezioni, directory aziendali e così via. […] L’interfaccia di Google Sites al momento è disponibile solo in inglese ma gli utenti possono comunque inserire contenuti in qualsiasi lingua […] Per iniziare ad usare questa nuova funzionalità basta sottoscrivere l’abbonamento ai servizi di comunicazione e collaborazione di Google Apps, Standard, Education, Team o Premier Edition».

Dal punto di vista della sicurezza, sebbene sia possibile un certo editing del codice HTML, sono stati posti specifici controlli per evitare l’inserimento di codice maligno e ciò vale a dire javascript limitato.

Da quando aveva comprato JotSpot, Google ne aveva chiuse le sottoscrizioni. Google aveva bloccato tutto non dandone notizie per circa 16 mesi, un periodo molto lungo reso necessario perchè, come dichiarato a Cnet dal product manager Scott Johnston, «Dovevamo vedere bene cosa potevamo usare e cosa no, non volevamo dover fare cambi in corsa […] Il cuore di ciò che abbiamo portato è l’essenza del wiki e lo storing dei contenuti».

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