Le autorità della California hanno tutte le intenzioni di rendere lo stato il territorio della guida autonoma: dopo aver annunciato la possibilità di testare i veicoli senza volante né pedali (ma con un operatore sempre pronto a intervenire da remoto), ecco un annuncio riguardante il trasporto dei passeggeri a bordo delle self-driving car senza conducente.
Al momento è solo una proposta di legge firmata dal California Public Utilities Commission, senza alcun dubbio destinata a far discutere, soprattutto alla luce di quanto avvenuto di recente (una self-driving car di Uber ha investito e ucciso un pedone). Una decisione verrà presa il mese prossimo e potrebbe definire un nuovo step per tutte le realtà coinvolte nel test delle tecnologie dedicate alla guida autonoma. Dopotutto, uno dei primi impieghi per questo tipo di sistemi sarà proprio quello relativo al ride sharing e alle altre forme di trasporto dei passeggeri a bordo di vetture senza nessuno al volante.
Nel documento si legge che ai passeggeri non potrà essere applicata alcuna tariffa per il trasporto e che dovranno necessariamente avere almeno 18 anni. Inoltre, i veicoli non potranno transitare all’interno degli aeroporti. Un’accelerazione nel percorso che entro pochi anni porterà a una nuova era della mobilità, basata sull’impiego di tecnologie che mirano a rendere più sicura la circolazione dei mezzi affidandosi alle capacità dell’intelligenza artificiale, degli algoritmi di machine vision e di componenti hardware sempre più complesse come i LiDAR.
Non sono soltanto gli automaker ad essere interessati a questo scenario, ma anche i giganti dell’ambito hi-tech, come nel caso di Google (con la divisione Waymo di Alphabet) e NVIDIA, che hanno già siglato partnership con i costruttori per testare la bontà e l’affidabilità dei loro sistemi.