Gli errori diplomatici, si sa, spesso si pagano cari. E se in ballo c’è lo scattare o meno di una guerra, e se tutto può dipendere da qualche file di Microsoft Word, allora ecco che mai come in questo caso il mezzo si fa messaggio e urla una verità tremendamente scomoda. Microsoft mette una parola fine al tutto con una patch, chiudendo così un caso decisamente imbarazzante.
I fatti. Un anno fa Colin Powell presentava all’ONU un duro rapporto sul paese in cui ancora governava Saddam Hussein e sulle necessità degli USA relativamente ad una politica di sicurezza ( «Iraq – Its Infrastructure of Concealment Deception and Intimidation» ). 19 pagine firmate dall’Intelligence inglese, nessuna citazione ulteriore. Tempo 24 ore ed in un’aula universitaria di Cambridge si scopre che quel dossier disponibile online non è originale ma per la maggior parte risulta copiato da riviste locali e addirittura da un articolo di uno studente. L’imbarazzo di Powell è l’imbarazzo di Blair, il cui team è responsabile di aver messo a disposizione il documento per meglio supportare le proprie argomentazioni filo-americane.
La scoperta non era difficile: Word, supporto sul quale è stato riportato il dossier, mantiene come ogni altro applicativo Office traccia delle modifiche precedenti ai file. Ogni singolo apporto, inoltre, rimane “firmato”, ed è così facile risalire alla fonte. L’Università di Cambridge ha approfondito la vicenda ed ecco venire a galla un clamoroso plagio, un cocktail di tre articoli copiati anche nelle loro imperfezioni ortografiche. Una delle fonti risulta essere (senza margine di errore) il numero di settembre del modesto “Middle East Review of International Affairs”.
La vicenda si chiude così in un file da 248 Kb dal nome “rhdtool.exe”: con questo add-in Microsoft permette ai propri utenti di cancellare le tracce dei metadata nascosti nei file Office (Word 2003/XP, Excel 2003/XP, PowerPoint 2003/XP), pulendo così il proprio lavoro e cancellando al prossimo le proprie eventuali fonti d’ispirazione.