Lei aveva paura del porno. La figlia chiedeva di poter avere Internet, ma lei temeva che avrebbe incrociato brutte – bruttissime – cose e la sua prima preoccupazione era quella di trovare un qualche modo per filtrare in modo semi-totale la navigazione.
Lei aveva paura dei costi. Temeva che, superata una non meglio precisata soglia, l’ADSL le sarebbe costata cifre imponderabili.
Lei aveva paura dei virus, ed era pronta a cancellare qualsiasi email perchè sapeva che da lì sarebbe arrivato di tutto.
Lei aveva paura dell’immensità, perchè vedeva il Web come un mondo senza direzioni e senza limiti, all’interno del quale diventava facile perdere la cognizione del tempo.
Lei, attorno al concetto della rete, identificava soltanto paure. Curiosità estrema, pulsioni varie, ma troppe paure striscianti per poter fare il grande passo. Son serviti minuti di appassionata arringa per spiegarle che l’educazione era meglio di un filtro, che la conoscenza era il più potente degli antivirus, che un buon contratto ADSL le garantiva un costo fisso mensile e che non bisogna aver timore delle tante opportunità. Sono stati sufficienti pochi minuti per pungolare le pulsioni e per smontare paure dettate dalla non-conoscenza.
Pochi minuti. Ed entro pochi giorni anche lei sarà online.