A poche ore dal taglio dei nastri di Google Wallet, PayPal è già sul piede di guerra. Secondo la controllata eBay, con cui Google Wallet si porrà in diretta competizione, Google si sarebbe infatti comportata in modo irregolare giungendo all’assunzione di alcuni dipendenti PayPal invece di siglare un accordo con il gruppo medesimo. PayPal ritiene che tale comportamento abbia determinato un inaccettabile furto dei segreti del gruppo e sfodera una carta che probabilmente era già pronta sulla scrivania dei legali già da tempo: la denuncia è immediatamente stata depositata.
L’accusa è estremamente circostanziata e rivolta non soltanto a Google, ma anche ai due ex-dipendenti passati al nemico: Osama Bedier e Stephanie Tilenius. Tutto risale all’ottobre del 2010 quando, secondo l’accusa, PayPal e Google erano in prossimità di un accordo che avrebbe messo in partnership le parti per giungere alla formulazione di quello che oggi è il Google Wallet annunciato nelle scorse ore. Le trattative erano in auge ormai da due anni circa: Osama Bedier gestiva la trattativa per PayPal ed Andy Rubin la gestiva per conto di Google. Il 26 ottobre era tutto pronto per la firma. Qualcosa, però, stava per andare storto.
Il 21 ottobre, 5 giorni prima, Bedier si sarebbe infatti incontrato con Jonathan Rosenberg e con Larry Page. Pochi giorni più tardi Google abbandonava PayPal sull’altare ed il 31 ottobre formulava proposta di assunzione a Bedier. Bedier ha infine accettato il lavoro in gennaio, giungendo così nel gruppo in concomitanza con la risalita di Page nel ruolo di CEO.
Bedier era a conoscenza di tutti i piani strategici di PayPal e secondo l’accusa avrebbe conservato anche informazioni riservate di eBay su computer personali, account email esterni e su un account DropBox. Secondo PayPal, insomma, il meccanismo sarebbe chiaro: Google, invece di siglare l’accordo con PayPal, ha preferito portare via il responsabile che si era occupato della trattativa e con esso i segreti delle operazioni per cui lavorava. Bedier avrebbe così violato i segreti del gruppo presso cui lavorava in precedenza e grazie ai propri contatti avrebbe altresì portato a Google una serie di partner per l’avvio di Google Wallet.
La responsabilità di Stephanie Tilenius sarebbe in una sorta di collaborazione con Bedier nel portare via da PayPal ulteriori dipendenti per metterli al servizio di Google: la Tilenius avrebbe fatto da ponte tra i due gruppi pur avendo firmato un contratto che le impediva di contattare dipendenti PayPal dopo la sua dipartita dal gruppo nel 2009.
Sul blog del gruppo PayPal spiega di non voler normalmente perdere tempo in tribunale, preferendo vedere i propri investimenti messi a frutto sul mercato, ma in questo caso non può farne a meno: secondo l’accusa, Google Wallet va a sfidare PayPal in modo disonesto e per questo motivo dovrà risponderne in tribunale. La strada del portafoglio Google, insomma, è fin da subito in salita.