La famosissima serie ThinkPad prodotta da IBM, vede un suo primo embrione in un altro dei progetti IBM, un laptop nato a metà degli anni ’80 quando a capo del settore design vi si trovava Richard Sapper, a cui si deve buona parte del design di prodotto della IBM di quegli anni.
Questo laptop era il PC Convertible, diretto successore dell’IBM Portable Computer (modello 5155 del febbraio 84, che a dispetto del nome, con i suoi 13 chili di portatile aveva ben poco), primo vero laptop prodotto dalla IBM, messosi in mostra per alcuni primati, che non gli avrebbero però dato modo di imporsi nel mercato.
Nato il 3 aprile del 1986, questo portatile IBM, modello 5140, porta con sé molti concetti moderni di computer portatile, e cioè dimensioni contenute e peso ridotto a circa 5.85 Kg grazie all’applicazione di un nuovo metodo di assemblaggio dei componenti elettronici detto SMT (surface mounting tecnology), con cui venivano ridotte notevolmente le dimensioni necessarie alla circuiteria. Ma il PC Convertible, fu anche il primo con funzionamento a batteria, e soprattutto fu il primo a vedere l’adozione come standard di un doppio lettore floppy da 3.5″ e 720 KB di capienza. Inoltre, cosa di cui beneficiò ampiamente, era compatibile con lo standard PC IBM.
Tecnicamente, questo PC sembrava ben dotato: al suo interno vi trovava spazio una CPU Intel 80C88 da 4.77Mhz, e una dotazione di RAM di 256 KB espandibili fino a 512 KB. Il settore grafico, invece, era in standard CGA monocromo capace di 80×25 caratteri o fino a 640×200 pixel su di un monitor LCD incorporato. Purtroppo, la leggibilità era inficiata sia dalle ridotte dimensioni, sia da una cattiva illuminazione dei primi modelli, ma va anche detto che vi era possibilità di collegare un monitor CRT esterno, collegato il quale era anche possibile togliere il monitor integrato (facendolo divenire un vero e proprio portatile “convertibile”).
Sul versante periferiche e accessori, non brillava particolarmente. Segnaliamo la possibilità di dotarsi di una stampante termica con una particolare linea che estendeva il corpo macchina, cui si integrava perfettamente creando un unico corpo (come visibile in foto). Purtroppo questa ne aumentava dimensioni e peso, andando contro il concetto di portatile.
Tirando le somme, il PC Convertible si rivelò un’idea meno proficua del previsto. Il prezzo alto (2000 dollari di partenza) e la concorrenza agguerrita ne decretarono una fine prematura, anche se a partire dalle sue basi si arrivò allo sviluppo del suo successore più riuscito, ovvero il ThinkPad di cui parlavamo in apertura.