Dopo 27 anni di onorato servizio, la versione cartacea della rivista statunitense PC Magazine si inchina dinanzi alla forza del Web (e forse anche della crisi economica) e chiude definitivamente i battenti. A darne notizia è stato lo stesso Lance Ulanoff, principale responsabile editoriale della testata, in una lunga e affettuosa lettera indirizzata ai lettori al di qua dello schermo della rivista in carta e ossa.
L’edizione del prossimo gennaio 2009 sarà l’ultima versione cartacea di PC Magazine, poi si cambierà musica e a partire dal febbraio successivo la rivista sarà disponibile solamente online con il nome – poco fantasioso ma esplicativo – di PC Magazine Digital Edition. Una decisione inevitabile e comunque in armonia con l’evoluzione dell’avventura editoriale di PC Magazine. Oltre al sito web, una edizione digitale della rivista a disposizione degli abbonati esisteva già da alcuni anni, ma l’editore aveva cercato di resistere il più possibile anche con una edizione cartacea, che però ultimamente non raccoglieva più un bacino significativo di lettori.
La nuova versione digitale di PC Magazine sarà consegnata sempre per posta, naturalmente quella digitale. Ogni abbonato riceverà mensilmente nella sua casella email il link all’ultimo numero della famosa rivista, che potrà essere sfogliata come il cartaceo di un tempo e naturalmente stampata per uso personale senza specifiche limitazioni. Il formato digitale consentirà la produzione di articoli maggiormente aggiornati e l’inserimento di link e riferimenti alla Rete direttamente accessibili con un semplice click.
Quella di PC Magazine appare come una evoluzione inevitabile e forse destinata a essere seguita da altre testate editoriali, specialmente nell’ambito delle pubblicazioni sulla Rete e sulla tecnologia. Il difficile momento dei mercati finanziari e la recessione alle porte potrebbero accelerare questo processo, che porta indubbiamente a numerosi benefici in termini di riduzione dei costi per le imprese editoriali.
Eppure, nonostante il difficile momento economico e la decisione di tagliare numerose posizioni lavorative, alcuni editori sembrano credere ancora fermamente nella carta. È il caso di Condé Nast, che a fronte di un ridimensionamento, ha ormai messo in cantiere la pubblicazione del cartaceo di Wired anche in Italia, facendo curiosamente riscoprire di colpo a parte della blogosfera un certo amore ormai sopito per la carta…