«I carabinieri di Roma hanno effettuato oggi un blitz che ha permesso di stroncare un’organizzazione di pedofili che agiva in diversi paesi europei, servendosi di un sito italiano che gestiva sino a 2707 contatti»: Reuters segnala il comunicato dei Carabinieri del Comando provindiale di Roma, secondo cui nel contesto dell’operazione internazionale «Flashpoint» sarebbero scattate 24 perquisizioni domiciliari e un arresto.
La persona agli arresti avrebbe posseduto materiale pedopornografico ed è presumibilmente al vertice del sistema finito sotto nell’inchiesta di Carabinieri e Interpol. «I carabinieri fanno sapere di aver sequestrato “copiossimo materiale informatico” tra cui un sito italiano che permetteva di stabilire contatti con altri Paesi europei come Romania, Slovenia e Svizzera, dove sono stati effettuati sequestri e perquisizioni simultaneamente all’operazione italiana. Sarebbero inoltre in corso accertamenti in altri Paesi».
L’operazione risulta essere contestuale alla pubblicazione di alcuni dati relativi al fenomeno nel 2006 secondo cui i siti del sistema sarebbero ormai in grado di macinare cifre da 90 mila euro al giorno. Spiega Massimiliano Frassi, presidente dell’Associazione Prometeo: «oggi i pedofili cercano fotografie sempre più raccapriccianti, chiedendo ai produttori di tale materiale un aumento delle violenze ed un abbassamento delle età delle vittime. Per questo non è più raro che si trovino anche dei neonati, tra le giovani vittime». Il fenomeno cresce ed aumenta proporzionalmente anche la propria presenza sul web: +300% è il tasso di crescita dei siti pedofili in un solo semestre, con una percentuale di siti chiusi che si ferma a poco meno di un terzo del totale.