Purtroppo i client P2P e il file sharing tornano a fare parlare di sé in maniera decisamente negativa.
La Polizia Postale di Reggio Calabria ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti coinvolti nell’ambito di un’operazione contro la pedofilia online.
Il blitz ha generato in tutta Italia una serie di perquisizioni domiciliari con conseguenti sequestri di materiale pedo-pornografico.
La Polizia delle Telecomunicazioni del capoluogo di provincia calabrese ha precisato che gli arresti sono stati effettuati nei confronti di cittadini italiani residenti nel Lazio e Veneto.
La brillante operazione ha consentito agli inquirenti di sequestrare 30 computer, molti hard-disk esterni, e migliaia tra CD-rom e DVD.
L’operazione contro gli “orchi del Web” è stata condotta in collaborazione con la Polizia britannica.
Infatti, proprio su input dei colleghi d’Oltremanica, che hanno intercettato in Rete un internauta mentre trasferiva materiale pedopornografico attraverso un programma di file sharing, la polizia italiana ha potuto compiere i tre arresti perché l’Internet service provider dei tre pedofili era italiano.