«Tra i filmati sequestrati, anche video con torture e sevizie in danno di minori in età infantile»: è questo l’aspetto più sconcertante dell’operazione portata avanti dalla Polizia postale e delle comunicazione contro una serie di individui che scambiavano online materiale pedopornografico.
Gli indagati sarebbero in tutto 34, tutti italiani, all’interno di un raid sviluppato a cavallo tra Germania e Italia. Proprio dalle Germania sarebbero arrivati gli indizi utili all’identificazione dei responsabili, due dei quali immediatamente agli arresti a seguito dell’accertamento coatto del possesso di materiale pedopornografico sui propri sistemi. Coinvolte nelle perquisizioni le città di Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Como, Cuneo, Firenze, Ferrara, Livorno, Milano, Messina, Napoli, Novara, Pesaro, Pisa, Ragusa, Roma, Savona, Siena, Siracusa, Torino e Verona.
Il materiale veniva scambiato attraverso la piattaforma P2P “eDonkey2000“, cercando di mascherare dietro l’anonimato l’operazione di diffusione dei file. Come sempre, il fine ultimo degli inquirenti non è soltanto l’interruzione dello scambio, ma soprattutto l’identificazione di chi ha creato i file e perpetrato le violenze, tentando così di andare a fondo per debellare alla radice il problema.
Spiega la Polizia Postale: «Le perquisizioni sono state effettuate in numerose città italiane ed hanno portato al sequestro di hardware e software di diverso tipo, che verrà analizzato per cercare di individuare i minori vittime di abusi e le responsabilità di eventuali, ulteriori complici».