Ennesimo capitolo sul tema delle liberalizzazioni per il mercato della telefonia e della banda larga.
Come sappiamo dopo che i provider avevano recepito il decreto Bersani che prevede la possibilità di recesso in ogni momento da parte dell’utente, i contratti sono stati modificati dalle aziende inserendo delle penali per le rescissioni anticipate.
Fatto questo che non è andato giù agli utenti e alle associazioni dei consumatori che ritenevano questa mossa dei provider illegittima e scorretta.
Il Governo, messo sotto pressione ha risposto in questi giorni asserendo che questi balzelli sono in netto contrasto con lo spirito del decreto e soprattutto che il valore della penale imposta non rispecchierebbe i reali costi che il provider va a sopportare a causa del recesso anticipato.
Come dire che attualmente gli isp stanno sfruttando i recessi anticipati per guadagnarci qualcosina.
Va detto infatti che le procedure tecniche di disattivazione di una linea adsl sono banali ed effettuabili in non più di 5 minuti.
Il Governo comunque precisa che non fisserà lui, prezzi e qualità delle offerte, ma vigilerà affinchè i contratti, le offerte…. siano il più trasparenti possibili e a favore dell’utenza e che sia garantita la piena concorrenza tra provider e gestori di telefonia.
Si chiude dunque l’ennesimo round di questo “braccio di ferro” tra governo e provider.
Staremo a vedere dunque quale saranno i prossimi sviluppi, ma ho il sentore che la partita è lungi dal definirsi chiusa!
Alla prossima puntata dunque!