L’accesso alla rete è ritenuto un servizio indispensabile per oltre il 90% degli individui, indipendentemente dall’età. Questa è una delle più importanti conclusioni a cui è arrivato il rapporto “Il consumo di servizi di comunicazione: esperienze e prospettive” di AGCOM. L’indagine è stata condotta sugli individui di età compresa tra 14 e 74 anni, sia per delineare le abitudini che gli italiani hanno dei diversi strumenti di comunicazione, con particolare attenzione ai servizi di telefonia fissa e mobile, Internet ed i servizi postali, sia per cogliere le principali tendenze del nostro prossimo futuro digitale.
Propedeutico all’uso di servizi di comunicazione è il possesso di device; l’analisi evidenzia l’ampia penetrazione tra gli individui di smartphone e cellulari (94,1%), seguita dal telefono fisso (88,4%). Meno diffusa tra gli individui è la disponibilità di smart TV (27,7%). La rapida diffusione delle tecnologie di connessione ad Internet in mobilità, rende molto interessante l’analisi della disponibilità di strumenti che forniscono accesso alla rete (smartphone, tablet e PC portabili) anywhere e anytime: il 30% circa di individui dispone di tutti e tre i dispositivi.
Dal confronto intergenerazionale proposto nell’analisi, si osserva come l’età rappresenti uno dei principali fattori che rende l’esperienza di consumo dei beni e servizi di comunicazione differente tra gli utenti: tra le classi di età più giovani sono diffusi i comportamenti più innovativi. Si osserva, inoltre, un diverso livello di conoscenza e di consapevolezza sia degli strumenti e delle loro potenzialità d’uso, sia delle caratteristiche qualitative dei servizi offerti dai fornitori. Per i più maturi, invece, si evidenzia il rischio di esclusione digitale; infatti, prendendo in esame i dati sull’accesso ad Internet, mentre nella classe più anziana della popolazione solo un terzo degli individui accede ad Internet, in quella più giovane sono più di nove individui su dieci ad accedervi.
In merito alle modalità di acquisto dei servizi, emerge che oltre il 60% degli individui sceglie di abbonarsi a bundle di servizi che comprendono sia i servizi vocali sia i servizi dati. Anche in questo caso si evidenzia che oltre il 70% dei Matures resiste nel mantenere la linea telefonica (fissa e mobile) senza Internet, una tendenza simile si evidenzia a livello di genere, ove si riscontra che le donne, a prescindere dall’età, preferiscono sottoscrivere abbonamenti che prevedono solo servizi vocali.
Dall’analisi emerge, nel complesso, un buon livello di soddisfazione dei consumatori: oltre l’80% degli individui si dichiara soddisfatto di tutti i servizi considerati, con punte del 91% per i servizi postali online.
I risultati circa il livello di soddisfazione possono senz’altro essere interpretati come indicativi del funzionamento dei mercati delle comunicazioni, in cui i servizi sono offerti al pubblico ad un soddisfacente rapporto qualità/prezzo. Tale risultato trova riscontro anche nel fatto che circa il 90% di coloro che ritiene soddisfacente il rapporto con il proprio operatore, non ha cambiato fornitore di telefonia.
Le evidenze empiriche suggeriscono che il solo fattore “età” non è in grado di spiegare il gap che l’Italia mostra, rispetto ad altri paesi dell’Europa, nella diffusione tra la popolazione dei più moderni strumenti di comunicazione. In particolare, la carenza di conoscenze e di dimestichezza con gli strumenti tecnologici rappresenta, per il consumatore, una sorta di “barriera all’accesso”. Le analisi mostrano, infatti, come le caratteristiche legate alla conoscenza producano un significativo impatto sulla diffusione della cultura digitale. A parità di classe di età, un più elevato livello di conoscenza, aumenta la probabilità di un maggior uso delle tecnologie digitali.
Lo studio analizza, da ultimo, l’esperienza dei consumatori nei confronti degli strumenti di comunicazione introdotti più di recente, con particolare riferimento alla diffusione tra la popolazione dei nuovi servizi di messaggistica (quali, ad esempio, WhatsApp o Messenger), dei servizi alternativi alla telefonia vocale tradizionale (come, ad esempio, le chiamate effettuate tramite Skype) e dei servizi postali online. Ai servizi alternativi ricorrono maggiormente gli uomini, tuttavia, il divario è legato più all’età che al genere, soprattutto nel caso dei servizi alternativi di messaggistica.