La gara per l’accaparramento delle frequenze 4G sarà una corsa a cinque. Cinque, infatti, i partecipanti interessati già accreditati dal Ministero dello Sviluppo Economico: Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G e Linkem.
Le frequenze disponibili hanno grandissima importanza per due motivi distinti e paralleli. Dal punto di vista tecnologico, l’era del 4G porterà sui dispositivi mobili una banda in grado di raggiungere addirittura i 100Mbps, cambiando così in modo sostanziale il modo di pensare alla connettività mobile. Dal punto di vista economico, invece, l’asta significa una voce di introito estremamente importante per il Governo, che proprio su questa gara ha puntellato parte delle ultime manovre finanziarie (la speranza è che la gara possa portare in cassa una cifra compresa tra 2,4 e 3,1 miliardi di euro).
Nei prossimi giorni il ministero vaglierà i requisiti dei partecipanti alla gara, i quali entro fine agosto dovranno presentare le proprie proposte. Il 30 agosto le buste saranno aperte in seduta pubblica e si potrà così capire chi avrà la possibilità di aggiudicarsi la licenza per l’uso delle frequenze ambite.
Le frequenze in ballo sono quelle liberate dal Ministero della Difesa ed abbandonate (entro il 1 gennaio 2013) dalle tv locali che oggi le occupano. Su quest’ultimo punto potrebbero ancora insorgere screzi legali, ma il Governo ha garantito pugno duro nei confronti di coloro i quali non lasceranno libero lo spettro per un utilizzo in ottica 4G.