«Quanto Satya Nadella c’è in Windows 10?». Così ci ha risposto Evita Barra, direttore della divisione Windows di Microsoft Italia: «Tanto, tantissimo». E la risposta, appare ormai sempre più evidente, sarebbe la stessa anche se la domanda fosse estesa all’intera azienda, che rapidamente sta cambiando forma per meglio aderire alla visione del nuovo amministratore delegato. Col senno del poi, la scelta di Satya Nadella sembra essere stato un cambiamento più feroce di quanto non si potesse immaginare, e le scelte odierne lo confermano: 7800 licenziamenti nel comparto mobile, dopo aver precedentemente silurato il responsabile Stephen Elop, significano che la direzione è chiara e qualcuno non stava remando nel modo opportuno.
La direzione di Satya Nadella
Nelle parole usate da Satya Nadella nel comunicare i 7800 licenziamenti c’è una spiegazione estremamente chiara di cosa è successo e di cosa succederà prossimamente:
We are moving from a strategy to grow a standalone phone business to a strategy to grow and create a vibrant Windows ecosystem including our first-party device family
L’acquisizione di Nokia è stato sì un volano per mettere in piedi una divisione mobile in grado di sviluppare un buon comparto smartphone, ma al tempo stesso la grande produzione sciorinata si è dimostrata sterile: l’ecosistema non è cresciuto e l’esercito dei Lumia non è andato oltre a molti apprezzamenti e piccole percentuali di mercato. Tutto, in area Lumia, era concentrato su design e funzioni fotografiche, senza riuscire a creare le necessarie sinergie con il sistema operativo. La conseguenza è stato un debole appeal nei confronti degli sviluppatori ed un bassissimo ritorno in termini di piattaforma.
Ora Satya Nadella ha preso la situazione in mano e ha dettato i propri ordini: 7800 risorse in meno, un nuovo management e nuovi obiettivi. In particolare, non si deve più sviluppare soltanto una buona serie di smartphone, ma occorre fare in modo che l’intero ecosistema Windows possa trarne giovamento. Un cambio di prospettiva tanto sottile quanto decisivo, poiché l’epoca dello smartphone fine a sé stesso è terminata ormai da tempo: la piattaforma è parte integrante del valore acquistato, il che era evidentemente sfuggito a Elop facendone pagare le spese a 7800 risorse che da qui a fine anno saranno tagliate dai piani aziendali.
La ricetta
Mobile first, cloud first
Il mantra si è già fatto spazio da tempo, ma sta per essere mettabolizzato sempre più a fondo nel DNA del gruppo. Le decisioni prese con il comparto mobile indicano una decisione storica, che cancella quanto fatto finora per spingere su altri tasti. Con ogni probabilità d’ora innanzi saranno meno i Lumia annunciati, ma saranno specifici per determinati settori («mirati», come da indicazione di Satya Nadella). Date le circostanze, viste le risorse disponibili e il contesto in cui si va ad operare, è possibile ipotizzare un impegno su device di fascia alta, sui quali poter costruire un rapporto più sinergico con le grandi opportunità che il sistema operativo mette a disposizione.
Nadella vuole un team che lavori in modo più mirato, con meno dispersione di risorse, che sappia portare sul mercato i terminali con maggior rapidità e che sappia rispondere alle priorità di piattaforma: con ogni probabilità i primi device che usciranno a fine agosto non rispecchieranno se non in parte le volontà del CEO, ma fin da una eventuale sfornata di fine anno è possibile ipotizzare un’impronta ancor più marcata della propria linea.
Perché credere in Satya Nadella
Perché a differenza di Steve Ballmer non sta rincorrendo il futuro, ma sta cercando di scriverlo. Windows 10 è un punto di rottura e un punto di partenza, ma rimarrebbe una cattedrale nel deserto se i device che animano l’ecosistema non si conformassero all’offerta che Microsoft ha pensato per il proprio sistema operativo. Satya Nadella ha dimostrato di avere le idee chiare e di non improvvisare; ha dimostrato il coraggio di intraprendere «scelte difficili» ed ha dimostrato di avere in mano la situazione. Andrà giudicato quando il suo ciclo sarà a regime, per ora dovrà accontentarsi degli strali d’inerzia di quanti hanno fatto propria la peggiore avversione nei confronti della reggenza dell’ultimo Ballmer.