I nuovissimi cavi Thunderbolt sono appena comparsi sull’Apple Store e subito hanno suscitato malumori a causa del prezzo, 49 dollari, ritenuto troppo elevato nonostante l’incredibile velocità di trasferimento permessa. La tecnologia Thunderbolt è in grado di gestire due canali a 10Gbps, anche se in questo caso si parla di 700MB/s.
Ma come è possibile per un cavo, comunque in rame, riuscire a garantire prestazioni così elevate? A spiegarlo ci ha pensato iFixit smontandolo e mostrandoci i suoi dettagli costruttivi.
Ne emerge che non si tratta semplicemente di 2 metri di cavo in rame: i due connettori integrano una serie di chip attivi che gestiscono opportunamente il flusso di dati e permettono di raggiungere elevate velocità di trasferimento (molto probabilmente anche alleggerendo il carico di lavoro per il computer).
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Il chipset individuato da iFixit è un Gennum GN2033 (se ne trova uno per ogni estremo del cavo). Questo viene poi affiancato da chip minori, ma che sicuramente contribuiscono a far salire il prezzo del cavo: due chip chiamati S6A 1JG da un lato, e chip chiamati 1102F SS8370 e 131 3S dall’altro. Ovviamente, ci sono poi grandi quantità di piccole resistenze che fanno da supporto ai chip più corposi.
Dunque il prezzo del cavo Thunderbolt è in qualche modo giustificato. Non è però escluso che in futuro possano essere prodotte soluzioni tutto sommato equivalenti a un costo inferiore, naturalmente non da Apple ma, piuttosto, da produttori terzi.