Attivisti sul piede di guerra negli Stati Uniti, a causa di un evento organizzato da Google per raccogliere fondi in favore del senatore repubblicano Jim Inhofe. Non è certo la prima volta che il motore di ricerca si attiva per sostenere esponenti politici dell’uno o dell’altro schieramento, dunque fin qui nulla da criticare, ma il candidato in questione è lo stesso che da anni si batte per spingere l’opinione pubblica a non ascoltare le teorie della comunità scientifica sui cambiamenti climatici.
Un “negazionista del climate change”, come definito da più parti, il cui pensiero stride con la filosofia green da anni adottata dal gruppo di Mountain View. BigG ha infatti dimostrato in più di un’occasione una sensibilità non comune nei confronti di queste tematiche, impegnandosi in progetti come la costruzione di parchi eolici o impianti fotovoltaici, proprio con l’obiettivo di ridurre il più possibile inquinamento e impatto sull’ambiente. Tanti è bastato a spingere l’organizzazione Forecast the Facts a lanciare una petizione intitolata “Hey Google! Don’t Fund Evil!”, che chiede l’annullamento della campagna di fundraising.
Il motto di Google è “Don’t Be Evil”, ma l’11 luglio l’azienda ospiterà una cena per la raccolta fondi con quote di partecipazione dai 250 ai 2.500 dollari, in favore di uno dei peggiori negazionisti al mondo in tema di cambiamenti climatici: il senatore repubblicano Jim Inhofe. Google è inoltre il maggior finanziatore della cena annuale organizzata dal Competitive Enterprise Institute, con 50.000 dollari donati a questo gruppo contro la scienza.
La replica del motore di ricerca non si è fatta attendere, affidata alle parole di un portavoce che si è pronunciato sulla vicenda con una dichiarazione riportata nei giorni scorsi sulle pagine del Guardian.
Ospitiamo regolarmente eventi di fundraising per candidati di entrambi gli schieramente, ma questo non significa che appoggiamo tutte le loro posizioni. Sebbene ci troviamo in disaccordo con la sua opinione sui cambiamenti climatici, condividiamo con il senatore Inhofe gli interessi riguardanti i dipendenti e i data canter che abbiamo in Oklahoma.