È un progetto tutto europeo quello del primo motore di ricerca multimediale dal nome profetico e lungimirante, Pharos, (Platform for searcHing of Audiovisual Resources across Online Spaces) che a quanto pare avrebbe tutti numeri per impensierire, e non poco, il colosso di Mountain View nei prossimi anni.
Il lancio del progetto, previsto per il 2009, è finanziato dalla Comunità Europea nell’ambito del Sesto Programma Quadro e vede impegnati, dal 2007, alcuni tra i miglior ricercatori europei nel campo delle interfacce multimediali e dei motori di ricerca, coordinati dal gruppo Engineering di Roma insieme a France Telecom e la società norvegese Fast.
Proprio nel mese scorso si è tenuto al Web Models, con cui il politecnico partecipa al progetto, un workshop dei maggiori ricercatori europei impegnati nel programma.
Pharos è considerato da alcuni, e a ben vedere, il motore di ricerca del futuro per le sue sorprendenti caratteristiche, prima fra tutte la sua abilità nell’effettuare ricerche all’interno di un file di immagine o di un file audio-video.
Il motore di ricerca riuscirebbe (il condizionale è d’obbligo fino alla “prova su strada”) a ricavare informazioni da registrazioni A/V, quali per esempio quelli presenti all’interno di video notizie, filmati musicali, videoclips realizzati col cellulare, oppure presentazioni grafiche come raccolte di foto e così via.
Un’altra interessante funzione, stando a quello che affermano i ricercatori, è quella che comporta l’individuazione dell’identità della voce registrata, utilizzando tecniche all’avanguardia nel campo del riconoscimento biometrico o di rispondere in maniera intelligente alle azioni intraprese dall’utente.
Insomma, le premesse fanno ben sperare, ma c’è da scommettere che Google non resterà a guardare.