Intel ha da poco annunciato che la produzione di massa dei nuovi chip, basati sulla tecnologia phase-changing, potrebbe iniziare entro la fine di quest’anno.
Il funzionamento delle memorie PCM (Phase Changing Memory) è molto simile a quello dei CD e DVD riscrivibili: si basa infatti sull’immagazzinamento dei dati tramite cambi di stato (tra amorfo e cristallino).
Questa tecnologia permette di creare celle di memoria che non hanno bisogno di una fonte energetica continua, cioè celle non volatili. A quanto pare questa è l’unica somiglianza tra le memorie PCM e le memorie Flash: la velocità dei chip PCM viene infatti stimata 500 volte superiore a quella delle memorie Flash, una velocità pari a quella delle memorie DRAM.
Un’altra caratteristica importante di questi nuovi chip risiede nell’affidabilità: se le memorie Flash diventano inaffidabili dopo 100.000 cicli di lettura/scrittura, le nuove PCM non dovrebbero avere problemi di “invecchiamento” anche dopo 100 milioni di sovrascritture, resistendo a una temperatura di funzionamento pari a 85°C.
Secondo Intel queste memorie dovrebbero soppiantare definitivamente le memorie flash entro il 2015 e non si esclude l’implementazione delle stesse su apparecchi che richiedono un basso consumo energetico come laptop, PDA o cellulari.
Per quanto riguarda una possibile sostituzione delle memorie DRAM, non è ancora stato fatto alcun annuncio ufficiale.
Da segnalare che Intel non è l’unica che sta curando lo sviluppo delle Phase Change Memory: anche IBM e Samsung stanno portando avanti i loro progetti di sviluppo su quella che promette di essere una delle innovazioni tecnologiche più sensazionali degli ultimi anni.
Abbandoneremo le nostre vecchie memorie NOR e NAND a favore di queste fiammanti PCM?