App Store preoccupa gli sviluppatori, che in una recente inchiesta di 9to5Mac.com hanno chiesto metodi migliori per promuovere le proprie applicazioni nel negozio virtuale di applicazioni per dispositivi iOS. Phil Schiller, Vice Presidente di Apple per il Worldwide Marketing, ha però parlato in un’intervista concessa al Wall Street Journal di questa situazione, assicurando ai developer che il colosso di Cupertino farà di tutto per garantire una buona visibilità.
Secondo Schiller, App Store è una modalità più democratica per vendere software rispetto ai tradizionali negozi al dettaglio. Aggiunge che Apple ha recentemente introdotto anche un nuovo strumento per la raccolta dati degli utenti, pur ammettendo che può essere fatto ancora di più riguardo all’utilizzo di queste informazioni e alle possibilità di inserzioni pubblicitarie correlate.
Il VP ha parlato pure di Passbook, nuova interessante applicazione introdotta con iOS 6 che funziona come una sorta di agendina virtuale in cui gli utenti potranno raccogliere le versioni elettroniche di tessere commerciali, biglietti, carte d’imbarco e molto altro ancora, per evitare di dover portare le versioni cartacee sempre con sé con il rischio di perderle. Schiller ha specificato tuttavia che al momento Apple non ha intenzione di rendere Passbook come un nuovo sistema di pagamento diretto, poiché l’azienda non è oggi interessata a entrare in questa fetta di mercato.
Per quanto riguarda infine il modo con cui Apple promuove le applicazioni su App Store, Phill spiega che il sistema ideato da Cupertino offre metodi differenti: ad esempio, classifiche di popolarità o app in vetrina, e non crede dunque che gli sviluppatori debbano preoccuparsi più di tanto.