La Commissione Europea ha stabilito nuove norme pensate esplicitamente per le piattaforme online e create con l’obiettivo di migliorare trasparenza e correttezza. Questo nuovo regolamento che la Commissione Europea ha emanato fa parte di un’impegno preso con l’obiettivo di affrontare i problemi delle clausole contrattuali e delle pratiche commerciali sleali. La nuova proposta della Commissione è il risultato di un’indagine lunga due anni, sviluppata attraverso ampie consultazioni, ricerche e seminari.
Anche se non esplicitato direttamente, questo regolamento guarda a colossi del calibro di Amazon e Google. La Commissione ricorda, infatti, che nel 2017 rese giuridicamente vincolanti gli impegni assunti da Amazon in materia di concorrenza per quanto riguarda le clausole contenute negli accordi di distribuzione stabiliti tra il gigante dell’ecommerce e gli editori di libri digitali. Sempre nel 2017, la Commissione concluse che Google aveva abusato della sua posizione dominante favorendo il proprio servizio di acquisti comparativi all’interno del suo motore di ricerca.
Le nuove norme, dunque, permetteranno di migliorare il mercato unico digitale europeo con l’obiettivo di garantire un contesto imprenditoriale equo e sostenibile. Tra i soggetti che più di tutti potranno trarre vantaggio da questo nuovo regolamento vi sono gli operatori commerciali online e gli sviluppatori di app che utilizzano i motori di ricerca per attrarre traffico verso i loro siti.
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Nel concreto, le nuove norme prevedono un aumento della trasparenza, una maggiore efficacia nella risoluzione delle controversie e l’istituzione di un osservatorio dell’UE per monitorare gli effetti delle nuove norme.
Per quanto riguarda il tema della maggiore trasparenza, i prestatori di servizi di intermediazione online dovranno garantire che le condizioni applicate siano facilmente comprensibili. Dovranno inoltre rispettare un periodo minimo di preavviso prima di porre in essere modifiche contrattuali. I prestatori di servizi dovranno anche spiegare il motivo per cui decidono di sospendere o di eliminare un cliente. Questi soggetti dovranno anche esplicitare come trattano i dati e specificare chiaramente quali siano i criteri che determinano l’ordine in cui i beni sono classificati nei risultati dei motori di ricerca.
Per quanto riguarda, invece, la risoluzione delle controversie, i prestatori di servizi di intermediazione online dovranno creare un apposito sistema per il trattamento interno dei reclami. Inoltre, per agevolare le eventuali controversie extragiudiziali, i prestatori dovranno pubblicare i nominativi dei mediatori indipendenti e qualificati con cui intendono lavorare per risolvere le problematiche. Le associazioni che rappresentano le imprese potranno agire in giudizio per ottenere l’applicazione delle nuove norme.
Per quanto riguarda la creazione dell’osservatorio europeo, tale strumento dovrà monitorare tutte le eventuali problematiche per permettere alla Commissione di dare seguito alla sua proposta ed effettuare eventuali futuri correttivi.