Sono queste le ore in cui Telecom Italia sta promettendo ancora una volta il proprio impegno nei progetti di copertura del territorio italiano con la rete a banda larga («intendiamo confermare la nostra leadership sul mercato interno, attraverso una maggiore penetrazione della banda larga nel fisso […] mantenere la quota di mercato spostandosi dai volumi al valore; quindi 3G, alta velocità, servizi a valore aggiunto»). Sono questi i giorni in cui da Assinform arrivano nuovi dati penalizzanti relativi alla situazione broadband nazionale. Sono questi i mesi in cui il WiMax sta tentando di dipingere il proprio futuro, pur tuttavia senza lasciare segni concreti sul presente. Sono questi gli anni entro cui il Governo ha promesso importanti iniziative contro il divario digitale che attanaglia il paese. Le uniche grandi novità per gli utenti, però, arrivano ancora solo e sempre in ambito WiFi, unica tecnologia di immediata applicazione che sta realmente operando sul territorio, tramite piccoli operatori locali, per risolvere i problemi del digital divide zona per zona.
Si moltiplicano da tempo le iniziative che promuovono la copertura “senza fili” (vedi il recente Eolo di NGI) ed un nuovo nome va ad interessare una delle zone che, nel panorama italiano, risulta essere tra le più emblematiche: la provincia di Cuneo. È qui, infatti, che il ministro Stanca ha lanciato il primo seme in quel di San Benedetto Belbo: una iniziativa a sè stante che non ha figliato, una cattedrale nel deserto che non ha giovato concretamente alla copertura estesa del territorio. Qualcosa, però, tra quelle colline si sta muovendo.
Nel recente passato è stato il nome Include a smuovere le acque: il progetto fiorito sulle strutture ADD ha portato il segnale nelle zone della Langa albese ed ora è Bbbell ad offrire copertura ai comuni dimenticati da Telecom Italia. L’estensione del progetto coinvolge un lungo elenco di comuni compresi tra la Valle Po e la Valle Stura, il tutto tramite la distribuzione di radiorouter bidirezionali in grado di supportare da 1 a 6 Megabit al secondo. Commenta Piero Macagno, responsabile Marketing Bbbell: «la tecnologia Wireless è ormai una tecnologia affermata e apre infinite possibilità raggiungendo nuovi utenti con applicazioni anche di fonia, video-sorveglianza e telecontrollo […] Il nostro obiettivo è quello di ridurre la marginalizzazione dei territori realizzando infrastrutture competitive per la fornitura di servizi innovativi di comunicazione di pubblica utilità adeguati alle esigenze della popolazione, delle imprese e degli enti locali migliorandone la qualità e l’efficienza di gestione, ormai indispensabili per un confronto in un mondo globalizzato».
Bbbell ha contestualmente ufficializzato l’accordo con la Comunità Montana Alta Langa per fornire banda alla intranet esistente tra 21 comuni del comprensorio. In totale la singola struttura Bbbell è in grado di togliere dal computo degli utenti digital divisi un totale di oltre 60.000 persone offrendo un servizio a banda larga in zone dove ad oggi addirittura le antenne RAI sembrano avere ancora qualche difficoltà nel portare il proprio segnale (apposite interrogazioni sarebbero già state presentate presso le istituzioni regionali).