La Federal Reserve, la Banca Centrale Americana, che tra le varie funzioni ha quella di determinare i tassi di interessi, ha tagliato la stima di crescita del Pil statunitense tra lo 0 e lo 0,3%, negando così le stime di giugno che erano state previste in un range tra l’1% – 1,6%.
Anche l’indice dei prezzi al dettaglio è in calo dell’1% per il mese di ottobre, segnalando così il più grande calo da quando è iniziata la serie storica, precisamente 61 anni fa.
Ci sono dunque ulteriori possibilità che Ben Bernanke Presidente della Federal Reserve, decida di tagliare nuovamente i tassi di interesse e l’ultimo Fomc (Federal Open Market Committee) ha sostenuto l’aspettativa di altri interventi oltre la soglia dell’1%
Si prevede purtroppo un 2009 a tinte fosche, con un’economia che potrebbe calare fino allo 0,2%, dati che emergono dall’ultima riunione del Fomc pubblicati oggi 19 novembre alle 20 ora italiana.
Le Borse mondiali dopo l’uscita di questi dati hanno accelerato al ribasso con gli indici Usa che segnano cali da panico, confermando la sfiducia degli operatori.
Il Nasdaq 100 segna un -5,90%, il Nasdaq C -6,53, lo Standard and Poor’s 500 -6,11%, per finire con il Russell che segna addirittura un -7,85%.
L’apertura per gli indici europei, che hanno chiuso ieri prima dell’uscita di queste notizie e che avevano già terminato la giornata con ribassi minimi nell’ordine del -4%, non sarà certo all’insegna della tranquillità e gli ordini di vendita saranno inseriti già in preapertura, indistintamente su azioni di qualsiasi settore, andando così a colmare il gap creatosi con l’andamento del listino americano.
Sembra proprio che i listini non riescano a trovare un fondo da dove poter ripartire e quest’anno il famoso rally natalizio sarà molto difficile che si verifichi.