Quanti “pin” ha ricevuto il proprio sito? Da dove arrivano e che cosa riguardano? Con l’affermarsi progressivo di Pinterest, autentico fenomeno del social networking che oggi sta cercando di fare il grande salto per affermarsi come metodo privilegiato per la condivisione fatta ad immagini, il servizio abbisogna di nuove strutture. C’è da supportare, infatti, chi ha intenzione di fare un uso più approfondito, se non professionale, del sistema ed una opzione che consenta l’analisi dei Pin diventa un passaggio obbligato. Nasce da questa esigenza Pinterest Analytics, servizio annunciato da poche ore e pronto a raccogliere le interazioni di quanti, una volta adottato il pulsante “Pin” sulle proprie pagine Web, intendono anche monitorarne le interazioni degli utenti.
E sarà probabilmente soltanto il primo passo: Pinterest consente ora di certificare il proprio sito Web (così da accertare il proprio diritto ad accedere alle statistiche) e di monitorare l’andamento dei Pin nel tempo. Pin, Repin, Repinners, Impression, Reach, Click, Visitatori: i parametri che il servizio mette a disposizione sono vari ed ogni utente interessato avrà così la possibilità di capire come e perché agire per migliorare le prestazioni delle proprie pagine sullo specifico social network.
Ovviamente un servizio di questo tipo non può che fungere da stimolo per chi crea contenuti sul Web, diventando così un interesse di ritorno per lo stesso Pinterest: posizionare meglio il pulsante “Pin”, ad esempio, potrebbe consentire di condividere più facilmente i propri contenuti, calamitare un traffico maggiore ed eventualmente monetizzare al meglio il risultato ottenuto convertendo in moneta quella che in principio è stata una semplice condivisione.
Pinterest ha ad oggi numeri esigui, non confrontabili con Facebook, Twitter o Google+, ma si presenta sulla scena dei social network con molte peculiarità e sicura potenzialità in termini di advertising. L’arrivo del servizio di Analytics non fa che confermare le ambizioni del progetto ed il tentativo di consolidare quanto di buono è stato fatto fino ad ora per rendere realmente “pinteressante” il rapporto tra le proprie pagine e la community del social network.