Nubi minacciose si addensano sul comparto dell’IT e potrebbero portare presto a una pioggia di licenziamenti. Il difficile momento dettato dalla crisi economica sembra aver indotto numerose società attive nel settore dell’informatica a prevedere una serie di tagli del personale, nel tentativo di limitare le spese e mantenere in regola i loro bilanci. Il fenomeno sembra interessare le società dell’IT indistintamente dalle loro attuali prestazioni, come dimostra chiaramente la fortunata LinkedIn con il suo piano per ridurre del 10% la forza lavoro.
La società del portale sociale, orientato al business e all’occupazione, ha annunciato 36 licenziamenti nell’ambito di una ristrutturazione generale tesa a focalizzare le attività dell’azienda sulle solo aree ritenute maggiormente redditizie. La dolorosa decisione, che dovrebbe interessare un dipendente su dieci, è stata concepita per mantenere positivi i flussi di cassa nei prossimi mesi, in previsione di una possibile nuova contrazione dei mercati. Una scelta decisa dal management della società e all’apparenza inspiegabile se rapportata al successo del social network, che raccoglie ormai 30 milioni di utenti e ha dimostrato di saper rendere redditizio il suo modello di business. Ma i primi effetti della crisi sembrano inquietare non poco i dirigenti della società, intenzionati a mantenere alto il profilo di LinkedIn e dunque a ottimizzare le spese e ridurre i costi di gestione.
Il famoso social network non è l’unico soggetto attivo nell’IT ad aver comunicato negli ultimi giorni piani di ridimensionamento sul fronte del personale. Il colosso dei microchip AMD ha comunicato in questi giorni il licenziamento del 3% della sua forza lavoro, pari a circa 500 impiegati, per ridurre il più possibile le spese. La scelta della società segue il già consistente taglio dello scorso aprile, quando AMD annunciò una riduzione del 10% del personale pari a circa 1.650 unità. Stando alle prime informazioni, la riduzione degli impiegati interesserà principalmente l’area amministrativa e di gestione della società, mentre non interesserà la nuova area produttiva The Foundry Company. Si prospettano, già da alcune settimane, possibili licenziamenti anche in casa SanDisk, società interessata a ridurre le proprie perdite specie alla luce delle ultime prestazioni sui mercati. Oltre al comparto del personale, il ridimensionamento potrebbe interessare l’area vendite e marketing e le catene di produzione.
La politica dei tagli sul personale interessa anche Motorola, reduce da una trimestrale di cassa deludente con quasi 400 milioni di dollari di perdite. Nel corso degli ultimi giorni, un portavoce della società ha prospettato il taglio di almeno 3000 posti di lavori per ridurre sensibilmente i costi di gestione e produzione.
La riduzione del personale potrebbe consentire un risparmio di circa 800 milioni di dollari già nel 2009, portando un po’ di ossigeno alle finanze in difficoltà della compagnia. Notizie poco positive anche per gli impiegati di un altro produttore di sistemi di comunicazione: Nokia. Intenzionata a fronteggiare da subito gli scompensi della crisi economica, la società finlandese ha annunciato un piano per il licenziamento di circa 600 dipendenti. Il ridimensionamento interesserà le aree marketing, produzione, distribuzione e vendite nelle aree in cui Nokia è maggiormente attiva con una riduzione che, solo in Finlandia, interesserà circa 100 dipendenti.
La nuova serie di licenziamenti nel settore dell’IT si inserisce sulla medesima strada tracciata nel corso delle ultime settimane da altre società come HP, 25.000 posti di lavoro in meno entro tre anni, ed eBay, che potrebbe tagliare il 10% della propria forza lavoro, strette dalla necessità di contenere il più possibile gli effetti deleteri derivanti dalla crisi economica.