La sensazione è che l’improvvisa svalutazione occorsa a Yahoo sulla piazza di Wall Street abbia riportato l’attenzione sul gruppo rendendolo al contempo appetibile ed affamato. Un lieve rallentamento della raccolta pubblicitaria e la pressione della concorrenza hanno spinto il titolo ad un improvviso e pesante deprezzamento, poi però i giudizi positivi sul titolo hanno riportato le azioni YHOO a prezzi più consoni e la borsa continua a premiarne il percorso di ristrutturazione intrapreso.
Secondo gli analisti, però, il gruppo si trova ad un bivio e deve decidere quale strada imboccare. Le possibilità sono varie e tutte si sono già manifestate attraverso rumor più o meno probabili. Possibilità 1: comprare AOL. America Online sarebbe uno dei gruppi in grado di offrire il maggiore valore aggiunto al motore di ricerca ed il brand si riproporrebbe pesantemente nei confronti di Google (titolare peraltro di una quota AOL già da qualche mese).
Possibilità 2: vendere. Yahoo è un boccone ghiotto per molti, e se Microsoft potrebbe esserne ingolosita per utilità, Google potrebbe pensarci se non altro per opportunità: negare alla concorrenza un trampolino tanto importante avrebbe doppia importanza.
Possibilità 3: bussare alla porta di eBay. In questo caso eBay si smarcherebbe dal rapporto ambivalente con Google e Yahoo farebbe proprio uno dei gruppi più “cool” del momento sul mercato azionario alla luce delle prospettive di mercato delle controllate PayPal e Skype.
La quarta possibilità, ovvero il proseguire senza particolari scossoni societari, non è troppo gradita: il gruppo necessita di una sterzata importante se non altro per ridare morale alla truppa e l’accumularsi dei rumor in proposito ne è la prima riprova.
Nella giornata di ieri il titolo ha chiuso con 3 punti percentuali in attivo dopo una giornata passata interamente in territorio positivo: i dubbi espressi dagli analista circa il futuro dell’economia statunitense non hanno ridotto l’ottimismo ed i giudizi di “buy” piovuti sul titolo continuano a stimolarne la crescita: le dot-com piacciono ancora.