Da Piovono Rane, di Alessandro Gilioli, relativamente ad un noto fatto di cronaca: “Tutti giù per il tubo”
A guardare bene il video, non è del tutto vero che l’investitore delle due ragazze irlandesi a Roma avesse caricato su Internet «le sue folli corse in macchina», come hanno sostenuto unanimemente i giornali e le tv. Basta guardare la velocità con cui si muove il paesaggio dietro di lui per capirlo. E se l’immagine del conducente ogni tanto si rovescia, è perché la videocamerina era stata attaccata al volante: non è l’auto che carambola, è il volante che gira. Dopodiché, ovviamente, il tizio in questione ha ammazzato – da sbronzo – due innocenti pedoni, e come tale va perseguito. Ma il supplemento di pena mediatica inflitto a uno dei tanti pirati della strada italiani è stato soprattutto il frutto di un’allucinazione collettiva.
Fa piacere notare che la posizione qui espressa qualche giorno fa abbia trovato altisonante conferma e in queste ore trovi addirittura pubblicazione su l’Espresso (qui pro quo tra il voluto e il non-voluto).
Semplicemente: è stato trovato online un video del ragazzo coinvolto nell’incidente di Roma. La redazione ha ripreso il video (nessun embed, ma riportato pari pari sul canale video di Repubblica.it) e lo ha anche esploso in tutta una serie di (totalmente inutili) frame. Si evidenzia poi “l’incredibile” balletto effettuato in auto davanti al videofonino (ma dal cruscotto è facile vedere come l’auto, evidentemente ad un semaforo o in coda, fosse praticamente ferma). Ogni mezzo torna buono per dare in pasto al lettore immagini, roba che invece che con gli occhi la si legge con la pancia. Il filmato, peraltro, viene intitolato: “Roma, il video dell’investitore”. Nulla di errato, se non l’ammiccamento secondo cui sembra che il video riprenda l’investitore nel momento dell’incidente. Curiosità, voyerismo, sadismo: tutto in un click.