Era lo scorso mese di giugno quando le autorità di mezza europa operavano in modo coordinato per portare alla chiusura (con tanto di arresto dei responsabili) del portale Kyno.to. A distanza di pochi mesi una costola ulteriore di quell’operazione porta alla chiusura di Skyload.net, con accuse del tutto similari: pirateria e violazione di copyright.
Dopo la chiusura di Kyno.to, Skyload.net avrebbe continuato le proprie attività tramite il portale KinoX.to, costringendo così le autorità ad un supplemento di indagini. Secondo quanto emerso, la simbiosi tra le due realtà sarebbe stata completa: Kyno.to offriva denaro a chi caricava materiale e Skyload.net si faceva autore di migliaia di upload. La chiusura di Skyload ha portato alla rottura della catena, fermando così definitivamente l’opera dei pirati.
Agli arresti sarebbero finiti Maik P. (probabilmente Maik Pätzold, titolare del dominio Skyload.net), 28 anni, e Marcel E., 25 anni. Quest’ultimo è il titolare dell’hosting provider a cui poggiava Skyload.net ed il suo ruolo di co-responsabilità va pertanto a questo punto verificato poiché evidentemente proattivo (il rapporto tra le parti, insomma, probabilmente non è soltanto quello tra provider e cliente).
Al titolare del progetto Kyno.to è già stata intimata una pena pari a 3 anni di reclusione: i processi devono ancora giudicare parte dei responsabili del primo sito fermato prima di passare al vaglio le ulteriori responsabilità di tutto quel che è il ramo Skyload della vicenda.
TorrentFreak fa notare come la chiave di volta che ha portato alla chiusura dei vari simil-Megaupload (Megaupload e Megavideo compresi) sia la medesima per tutti i casi, ossia il programma di compensi studiato per incoraggiare il caricamento di materiale sui server: in questo modello di business le autorità hanno ravvisato la volontarietà dell’azione pirata ed hanno pertanto portato ai raid con cui in pochi mesi è stato sconvolto il panorama della distribuzione pirata tramite cyberlocker.