Si supponga di possedere un libro. Di averlo letto, sfogliato, scarabocchiato, vissuto.
Poi arriva la rivoluzione digitale. Arriva Kindle, arriva l’iPad.
Il libro acquistato è su carta, ma lo si vorrebbe sul proprio device preferito per poterselo portare appresso assieme agli altri nuovi acquisti conseguiti.
Alla luce di queste premesse: è etico “piratare” un libro già acquistato su carta per portarlo su piattaforma digitale? Come a dire: se si possiede un vinile di un vecchio cantante, ci si dovrebbe sentire autorizzati a scaricare gratuitamente, con qualsiasi mezzo, il contenuto medesimo?
Molto spesso la legge proibisce questo tipo di procedura. L’etica, però, potrebbe dire altrimenti. Questa, almeno, è l’interessante teoria di Randy Cohen del New York Times.
Possesso del supporto o possesso del contenuto? Il dubbio è tutto in questo punto interrogativo. Ed è un dubbio – indubbiamente – lecito.