Pistorio respinge l'ipotesi di un imposizione per lo scorporo della rete

Pistorio respinge l'ipotesi di un imposizione per lo scorporo della rete

Il presidente di Telecom Italia, Pasquale Pistorio, durante l’inaugurazione dell’edizione 2007 dello SMAU, ha respinto l’ipotesi di un imposizione da parte del governo o dell’AGCOM per lo scorporo della rete dal resto degli assett Telecom.

Ecco un estratto della sua dichiarazione: “Siamo convinti che in Italia non esistano quelle condizioni eccezionali che possano permettere una imposizione della separazione funzionale della rete. Siamo sempre aperti al dialogo, perchè si possa arrivare in modo autonomo e volontario a altre forme di organizzazione ma se cambia il sistema regolamentare. L’imposizione di una separazione della rete, non è conforme all’attuale normativa europea, che è in progetto di essere cambiata ma per adesso no. Nelle attuali condizioni regolatorie non vediamo la possibilità per una imposizione“.

Pistorio, risponde quindi alle dichiarazioni dell’AGCOM, appoggiate da gran parte degli utenti Italiani, che ritiene urgente arrivare ad una decisione definitiva sullo scorporo entro la fine dell’anno.

Sempre Pistorio a supporto della sua dichiarazione aggiunge ” il mercato italiano è già altamente competitivo, come affermato dallo stesso presidente Calabrò secondo il quale è tra i più importanti, competitivi e concorrenziali in Europa. Questo lo dimostra la quantità di linee unbundling e il fatto che i prezzi sono in discesa. Il nostro sistema è tale da consentire l’accesso a tutti”. Pistorio ricorda inoltre che nel 2001 Telecom Italia “aveva realizzato una struttura organizzativa per permettere parità di accesso alla rete sia dalla divisione commerciale Telecom Italia sia dai nostri concorrenti“.

Non dimentica il caso Inglese “Vorrei ricordare che in Inghilterra la separazione della rete è stata fatta in modo volontario e non imposto”. Pistorio ha quindi precisato di non “chiedere niente”. “L’Authority e non il Governo, devono vedere quali sono le condizioni normative. Se queste condizioni cambiano e sono compatibili con la separazione funzionale siamo aperti a considerarla, ma con l’imposizione si creano incertezze normative che non facilitano gli investimenti e quindi si va contro gli interessi del Paese“.

Personalmente non vedo il problema degli investimenti come rilevante, in quanto lo scorporo potrebbe portare invece a successive unificazioni delle reti e alla co-partecipazione degli operatori nella sua gestione e nello sviluppo.
Questa è la speranza di molti ed anche la mia, come più volte ho ripetuto, la co-partecipazione dello stato e di tutti gli operatori che lo vorranno, di creare una grande società che investa meglio e senza sprechi, per una sola grande rete che potrebbe essere, ma questo credo rimarrà un sogno, orgoglio dell’Italia nel mondo.

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