C’è chi vuole dare al made in Italy un marchio unico globale per la Rete, chi importare lo spirito della Silicon Valley in una community, chi pensa ai problemi dei celiaci o dei diabetici. Quando ieri sera si è conclusa la prima parte dello Startup Weekend di Milano, dedicata ai pitch di un minuto ciascuno, e sono state selezionate le idee più gettonate dalla platea stessa di startuppari, è emersa tutta la bontà di questo format.
Erano le 19 quando Donatella Cambosu, pr di #SWMILAN14, dava il benvenuto ai 130 iscritti al weekend milanese negli spazi di via Merano, al Talent Garden, che proprio per questo successo di iscrizioni si è dichiarato sold-out già alcuni giorni fa. Il padrone di casa, Davide Dattoli, girava sornione tra i banchi, tutto lo staff di TAG era impegnato a far funzionare la macchina: le slide per le regole dello Startup Weekend e il discorso motivazionale ai ragazzi come ultimo elemento di un pomeriggio cominciato con la sistemazione del salone al seminterrato, la registrazione degli arrivi, la preparazione della cena per la ciurma. Poi il gong.
I pitch di Startup Weekend sono stati precisamente 50, e nonostante la ricchezza assoluta del numero e la trasversalità degli argomenti, si è notata una interessante inclinazione per almeno 4 tendenze: le community circoscritte (diabetici, disabili, celiaci, anziani); il modello tripadvisor applicato alle prestazioni di servizi di vario tipo; l’e-commerce del fashion; i percorsi esperienziali e non di mero consumo di un dato servizio materiale/immateriale (un viaggio, una fiera, eccetera).
sembriamo alla borsa #swmilan14 pic.twitter.com/J3GBP1kffC
— donatella cambosu (@janazond) January 31, 2014
Le 13 potenziali startup risultate vincenti – secondo il divertente (ma anche spietato) meccanismo dei voti espressi tramite semplici post-it dei medesimi startupper gli uni sugli altri – sono: Badaben, Scout to pro, Strappo, Keep My Stuff, Intaste, Snap Out, Youlisse, Silicon Valley, DibPax, Loyality, Rubriking, Italy Check, Social G Free. Inutile aggiungere troppi particolari sulle loro idee: l’esperienza di Startup Weekend insegna che il grosso lavoro, in team, che stanno facendo proprio in queste ore potrebbe anche modificare molto il focus dell’idea imprenditoriale e persino il suo nome e i suoi scopi.
Qualche statistica: buona presenza femminile, soprattutto nella rappresentanza di finalisti, la presenza di alcuni stranieri (due ragazze americane, due ragazzi provenienti dalla Slovenia), la partecipazione di alcuni giovani che hanno davvero catturato la simpatia di tutti. Un ragazzino di 15 anni, accompagnato dal padre, che non aveva avuto la possibilità di iscriversi, è rimasto comunque come osservatore, diventando la mascotte di questa edizione. Raro, a quell’età, avere già questo genere di interessi. «Come si poteva mandarlo via?», spiega la Cambosu. Se per il TAG è una gioia dare questa opportunità a un ragazzino che probabilmente non ha gli stessi interessi di molti suoi compagni di scuola, questo weekend per lui sarà un’esperienza eccitante e formativa.
Da segnalare anche l’eccezionale presenza di un gruppo di studenti dell’Itis “Galilei” di Crema. Accompagnati dal loro professore, Cesare Bornaghi – responsabile di un progetto su LinkedIn e scuola di interesse nazionale di cui si parlerà – Singh, Rosario, Enrico e Michele coi loro splendidi 17 anni hanno affrontato senza paura la platea, presentando i loro progetti, tra i pochi, peraltro, non web-based, e uno di loro è risultato vincente. Anche questo è Startup Weekend.
Oggi il lavoro dei team coi coach invitati al TAG, domenica alle 17 il giudizio della giuria e i premi, che Webnews racconterà in diretta.