Può avere successo oggi una digitale compatta priva di due elementi di così vitale importanza come un display e una scheda di memoria? La ragione direbbe di no ma Pixii ci crede. La startup francese ha dunque lanciato sul mercato il suo omonimo prodotto, che strizza l’occhio agli anni ’90, forse anche troppo.
Stando alle parole di David Barth, del team di Pixii, l’idea dietro lo sviluppo della fotocamera è che bisognerebbe tenere distinti il segmento degli smartphone da quello di oggetti con scopi specifici, come le compatte. Se il settore dello scatto digitale è cambiato molto negli ultimi decenni, la finalità è rimasta la stessa: ottenere immagini di qualità. Per farlo, secondo la startup, non c’è bisogno di piazzare sul retro del device uno schermo oppure una scheda di memoria, visto che con gli storage attuali è possibile coprire qualsiasi esigenza di archiviazione, pur non tralasciando standard moderni.
Per questo, anche se Pixii non gode di uno slot microSD, consente di trasferire i contenuti via Bluetooth e Wi-Fi a smartphone e computer, sebbene monti 8 GB o 32 GB di spazio interno. C’è molto interesse intorno al progetto anche se Pixii non ha rivelato il prezzo e nemmeno le dimensioni e la risoluzione del sensore. Sappiamo però che ha una tecnologia CMOS con otturatore elettronico, campionamento a 12 bit, gamma dinamica elevata e ISO da 100 a 6400. Come molte altre nuove fotocamere, ha un’area digitale di controllo OLED, per selezionare l’ISO, bilanciamento del bianco e altre impostazioni classiche.
Il particolare è che supporta le stesse lenti della Leica M così come alcuni adattatori del famoso brand tedesco, per agganciare ottiche diverse. Difficilmente Pixii diventerà una full-frame capace di competere con i nomi grossi del mercato ma è sicuramente unicum nel suo genere, arrivato direttamente dal passato.