I modelli freemium, free-to-play ecc. hanno letteralmente conquistato l’ambito mobile. Per chi non ne fosse a conoscenza, si tratta di una formula attraverso la quale gli sviluppatori mettono a disposizione le proprie applicazioni (o giochi) in forma gratuita, spingendo gli utenti a mettere poi mano al portafogli durante l’utilizzo, per sbloccare funzionalità aggiuntive o comprare contenuti extra. Questo avviene tramite microtransazioni, ovvero con i cosiddetti acquisti in-app.
A partire da oggi, navigando sulla versione Web dello store Google Play, è possibile capire con un solo sguardo quali sono le app che adottano questo tipo di approccio. Come? È semplice: all’interno di ogni scheda, a fianco delle informazioni relative alla compatibilità con i device posseduti, viene riportata la voce “Offre acquisti in-app”. Un piccolo dettaglio, ma molto utile. Possono ad esempio beneficiarne i genitori che decidono di scaricare giochi su smartphone e tablet con i quali intrattenere i propri figli. In questo modo sapranno con esattezza quali titoli propongono acquisti in-game e quali invece non rappresentano un rischio per il portafogli o la carta di credito.
Una novità di certo gradita, già disponibile da un paio di mesi sull’app ufficiale Play Store per dispositivi Android, che ora giunge anche sulla versione Web della piattaforma. I miglioramenti da apportare comunque non mancano: innanzitutto sarebbe utile poter consultare un’informazione di questo tipo anche tra i risultati di una ricerca anziché esclusivamente all’interno delle schede delle singole applicazioni. Poi, non si fa distinzione tra gli acquisti in-app relativi a contenuti extra (ad esempio le monete virtuali dei giochi) e quelli per sbloccare le funzionalità delle edizioni complete (come nel caso delle release Premium o Pro).