Research in Motion ha un problema e lo deve assolutamente risolvere: il problema si chiama “Playbook“. Il tablet del gruppo ha infatti un ritmo di vendita estremamente basso (200 mila unità distribuite contro le 700 mila auspicate), tale da preludere ad un sollecito affossamento del progetto se non si riuscirà quanto prima ad invertire la tendenza in atto. E le operazioni, quindi, hanno già preso il via.
Se il concept del Playbook non può essere salvato in quanto tale, è possibile quantomeno ridurre le perdite smerciando tutte le riserve accumulate. Il gruppo ha pertanto in previsione un radicale taglio del prezzo, così da rendere più appetibile il dispositivo di fronte ad una concorrenza estremamente agguerrita tanto a livello di funzionalità quanto di listino. Ad oggi non è ancora noto a quanto possa ammontare il nuovo prezzo, ma le prime offerte sono state lanciate ai dipendenti così che possano accedere al tablet con una scontistica pari al 50%. Così facendo i Playbook da 16GB potranno essere acquisiti a 249 dollari (invece di 499), la versione da 32GB a 349 dollari (invece di 599) e la versione da 64GB a 399 dollari (invece di 699).
Per impreziosire il prodotto, inoltre, RIM intende definitivamente rilasciare entro il mese di ottobre gli update del software che l’azienda aveva preannunciato “entro l’estate”. Tra le novità v’è l’Android App Player, v’è il BlackBerry Balance ed inoltre v’è il BlackBry Video store per la distribuzione di contenuti audiovisivi su un range previsto di circa 10 mila titoli.
Il taglio dei prezzi e la moltiplicazione delle funzionalità: non è detto che tutto ciò possa però bastare ed il BlackBerry Playbook rimane un’incognita che rischia di gravare pesantemente sulle ambizioni del gruppo dopo una trimestrale che ha già affossato il valore del titolo del 20% circa in appena 24 ore.
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