In una giornata particolarmente bollente per tutto il dibattito scatenato dalla lettera di Steve Jobs contro il Digital Right Management, Microsoft prosegue a testa bassa dimostrando invece di credere ancora nel DRM. Microsoft non lascia e, anzi, raddoppia: il gruppo affianca al tradizionale PlayForSure il nuovo PlayReady, espressamente studiato per l’ambito mobile.
Il nuovo DRM è stato annunciato in occasione della 3GSM World Conference (ove avverrà altresì la prima dimostrazione del tutto) ed ha immediatamente trovato i favori di gruppi quali O2, Cingular, Verizon Wireless, Telefonica e Bouygues Telecom. Il sistema è stato ideato per offrire maggiore controllo di vari prodotti multimediali veicolati tramite strumentazione mobile, partendo dalla musica fino ai video, dalle suonerie ai giochi, il tutto sfruttabile così più agilmente a scopo commerciale. PlayReady risulta essere compatibile con PlayForSure, dunque rende i dispositivi mobile capaci di accedere con piena interoperabilità agli archivi di contenuto già esistenti e tutelati dall’odierno DRM di casa Microsoft. Nulla è dato a sapersi, al momento, circa la compatibilità con il Digital Right Management proprio di Zune, che Microsoft ha curiosamente distinto da quello offerto in licenza ai propri partner.
PlayReady non è stato appositamente integrato in Windows Mobile 6 (da breve presentato) in quanto il sistema risulta essere indipendente dalla piattaforma in uso e potenzialmente adatto a qualsivoglia tipo di dispositivo mobile. Il nuovo DRM dovrebbe essere disponibile entro la prima metà dell’anno.
PlayReady sarà sicuramente posto sotto analisi dagli esperti nelle prossime ore, ma la prima impressione è quella di un sistema ideato per favorire il controllo dei contenuti all’interno di una dimensione multimediale a cavallo tra dispositivi mobile, tv e pc, all’insegna di una totale convergenza avente al centro dell’ecosistema informatico l’utente. L’utente stesso, infatti, potrà godere dei contenuti acquisiti secondo una particolare policy che fa riferimento a «domini» all’interno dei quali si ha il pieno controllo dei file. Il tutto, ovviamente, sulla scia della grande crescita e dei grandi margini di sviluppo derivanti dal mondo mobile, ambito in cui Microsoft ha dimostrato di saper e di voler fare bene.