Il Jailbreak è una procedura informatica che va a modificare i sistemi di accesso a un sistema operativo allo scopo di installare software diverso da quello fornito dal produttore per un determinato dispositivo. Il jailbreaking consente infatti al proprietario di quest’ultimo, sia esso uno smartphone o una console da gioco, di ottenere accesso completo alla root del sistema operativo e a tutte le sue funzionalità. Da qui il termine “jailbreaking” (“evasione dalla prigione”) in quanto libera gli utenti dalle normali limitazioni imposte dal produttore.
Ebbene, da oggi anche PlayStation 5 rientra nella categoria di dispositivi hackerati dai modder, a conferma che nessuna piattaforma informatica è priva di falle, nemmeno la nuovissima Ammiraglia di casa Sony. E’ quanto emerge da un video pubblicato su Twitter da un certo Lance McDonald, che mostra proprio la famosa console ufficialmente jailbreak dai modder, tra i quali il famoso esperto e sviluppatore SpecterDev.
Il jailbreak di PlayStation 5 è realtà?
Nel filmato si vede un utente che installa un pacchetto destinato specificamente alla procedura di jailbreak. Qualsiasi PlayStation 5 (inclusa la Digital Edition) con firmware 4.03 è suscettibile a questa versione poiché utilizza la vulnerabilità Webkit . Il sistema utilizzato per violare le protezioni di PS5 sfrutta come punto di ingresso un bug dell’implementazione di WebKit utilizzato dalla console, dando il via liberà alla possibilità di accedere ad un exploit del kernel. Tuttavia, ha spiegato SpecterDev su un forum, non è tutto rose e fiori e ci sono dei limiti:
- L’exploit è abbastanza instabile e funzionerà circa il 30% delle volte. Potrebbero essere necessari diversi tentativi prima che l’exploit passi e funzioni.
- Le versioni del firmware inferiori a 4.03 potrebbero funzionare (anche se l’exploit potrebbe aver bisogno di modifiche).
- Questo exploit dà accesso in lettura / scrittura, ma nessuna esecuzione. Ciò significa che al momento non è possibile caricare ed eseguire file binari, tutto è vincolato nell’ambito della catena ROP.
L’implementazione corrente abilita tuttavia le impostazioni di debug. Questo exploit ha infatti una stabilità di circa il 30% e quindi le possibilità di malfunzionamenti sono elevatissime. In altre parole, questa versione è rilevante esclusivamente per gli hacker o per coloro che sono interessati a esplorare il software delle console, piuttosto che per coloro che vorrebbero approfittarne magari per farci girare giochi piratati.
Certo, è anche vero e giusto sottolineare come questa sia comunque la prima volta che un hack così potente per l’Ammiraglia di Sony viene mostrato e rilasciato pubblicamente, quindi è probabile che ci aspettano in futuro nuove scoperte nonostante i suoi limiti.